Continua la tensione tra Lega e Forza Italia riguardo al canone Rai. Oggi, senza commenti da parte di Giorgia Meloni, si è registrato un nuovo scambio di accuse tra i due partiti alleati. Antonio Tajani, rappresentante di Forza Italia, ha chiarito: “La proposta del Carroccio non fa parte del programma di governo del centrodestra e quindi non la condividiamo”. In risposta, la deputata della Lega, Elena Maccanti, ha espresso sorpresa per le parole di Tajani, sottolineando che si tratta di confermare una misura già approvata.
All’interno della coalizione circolano due versioni sulle dinamiche dei rapporti. Alcuni sostengono che Meloni abbia lasciato fare a Salvini riguardo all’emendamento sul taglio del canone a 70 euro, per testare la reazione, mentre altri credono che Salvini abbia intenzione di insistere su un tema a lui caro. La proposta di emendamento è considerata una mossa strategica della Lega, nonostante la contrarietà di Fratelli d’Italia e il rifiuto netto di Forza Italia.
In Lega, la posizione è chiara: il sottosegretario Alessandro Morelli afferma che la Rai spende male e che l’intento è di diminuire le tasse per gli italiani. Tuttavia, Forza Italia rimane ferma sulla sua posizione, ritenendo illogico far affrontare ai cittadini il costo del taglio del canone. Infatti, nel 2023 sono stati prelevati dalla fiscalità generale 420 milioni di euro, e ciò non deve ripetersi. Alessandro Cattaneo di Forza Italia ha messo in evidenza che è necessario un finanziamento adeguato per mantenere un servizio pubblico nel settore televisivo, comparando la situazione con quella del Regno Unito e della BBC.
Fratelli d’Italia ha accolto con freddezza la richiesta della Lega di un ulteriore taglio del canone. Raffaele Speranzon ha dichiarato che il taglio non è una priorità e che è necessario trovare una sintesi all’interno della maggioranza, evitando divisioni. Ha aggiunto che la proposta sulla legge di bilancio è già stata definita dal governo e che eventuali aggiustamenti dovranno essere effettuati dal Parlamento.