mercoledì, Ottobre 2, 2024
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Carini su Khelif: “Ecco perché non l’ho salutata”. La Russa l’aspetta in Senato


Perché Angela Carini non ha salutato Imane Khelif dopo il ritiro alle Olimpiadi di Parigi? Il primo a rispondere è stato Emanuele Renzini, direttore tecnico del pugilato azzurro. “Il mancato saluto? Ma è stato dovuto più alla delusione. Lei ha lavorato duro per essere qui, ha fatto un percorso lunghissimo e avrebbe preferito un ingresso in competizione più agevole. Penso abbia voluto dire: che sf1ga”. E ora, a distanza di ore, ha risposto anche la protagonista.

Anche la Carini, come prevedibile, ha dato colpa alla rabbia sostenendo di non aver nulla contro la sfidante. “Io non sono nessuno per giudicare Imane. Lei non ha nessuna colpa. Chiedo scusa a Imane per non averla salutata. Ho sbagliato. Sono scesa dal ring piena di rabbia. Non ho mai concluso un incontro senza salutare la mia avversaria“.

Carini, La Russa la vuole in Senato

Nel dubbio, il suo ritiro è stato applaudito da molti politici di destra (che siano stati anche loro a chiamarla per invitarla a non combatte? non è dato sapere..). Fra tutti il più caloroso è stato Ignazio La Russa che l’ha addirittura invitata in Senato. Un invito pubblico in Senato e non per congratularsi per la medaglia d’oro vinta, ma per congratularsi per essersi… ritirata.

A dire la sua, neanche a dirlo, Giorgia Meloni. “Con quei livelli di testosterone non è una gara equa. Atleti con caratteristiche maschili non devono essere ammessi alle gare femminili per tutelare il diritto delle atlete“.

A tal proposito, come sottolineato online, riporto: Imane Khelif ha partecipato Campionati mondiali di pugilato dilettanti femminile 2018 a Nuova Delhi, classificandosi al 17° posto dopo essere stata eliminata al primo round. Ai Campionati mondiali di pugilato dilettanti femminile 2019 si è classificata al 33° posto. Alle Olimpiadi di Tokyo 2020 è stata sconfitta ai quarti di finale, perdendo 5-0. Ai Campionati mondiali di pugilato dilettanti femminile 2022 è arrivata in finale, dove è stata battuta. Non è una macchina da guerra. È biologicamente donna, sin dalla nascita. Non è una persona trans, banalmente presenta una condizione di iperandrogenismo femminile, che si verifica quando in una donna si determina una eccessiva produzione di ormoni maschili. Valori che, comunque, erano in linea con le regole del comitato olimpico.



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