domenica, Ottobre 6, 2024
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Cavit chiude bilancio 2022-2023 con fatturato di 267 milioni di euro



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Cavit, cooperativa vitivinicola che unisce 11 cantine del Trentino, ha chiuso l’esercizio 2022-2023 a maggio 2023 con un fatturato pari a 267,1 milioni di euro, in leggero incremento +0,9% rispetto allo scorso anno. Per quanto riguarda i risultati della capogruppo Cavit Sc, dopo l’eccezionalità dell’esercizio 2020-2021 che aveva segnato un’impennata del +20% vs anno precedente durante il lockdown, il fatturato – come previsto in sede di budget – ha registrato una contenuta contrazione -1,9%. Risultati che rimangono comunque superiori al periodo pre-pandemia +14% rispetto all’esercizio 2019-2020.

Il fatturato della controllata tedesca Kessler Sekt & Co KG. – il più antico produttore di vino spumante della Germania – si è chiuso con 13 milioni di euro +10% rispetto all’anno precedente e un patrimonio netto 4,9 milioni di euro.

La posizione finanziaria netta resta ampiamente positiva, con 24,5 milioni di euro, al di sopra del dato pre-covid esercizio 2019/2020, cui ha seguito il biennio di notevole incremento di fatturato 20/21 + 20%, realizzato dalla capogruppo Cavit, dato confermato nell’esercizio successivo, che ha incrementato la consistenza della PFN nel biennio precedente.

L’export continua a rappresentare più del 76% del giro d’affari, pur in un contesto che in tutti i principali paesi importatori ha registrato un calo generalizzato della domanda. Negli Stati Uniti, come già lo scorso anno, il marchio Cavit ha continuato a reagire meglio del mercato, con con un +1,9% a valore rispetto alla media di mercato del -1,9%. L’Italia, secondo mercato di sbocco per il Gruppo Cavit dopo gli Stati Uniti, continua a rappresentare il 24% del consolidato.

“Possiamo ritenerci soddisfatti del livello delle liquidazioni che anche quest’anno abbiamo potuto garantire alle Cantine associate, nonostante la flessione dei consumi e il forte impatto dei costi dell’energia e delle materie prime”, ha commentato il presidente Lorenzo Libera.

Foto: Hermes Rivera su Unsplash

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