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venerdì, Ottobre 11, 2024
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Chiara Caselli rivela gli abusi sul set di OcchioPinocchio: ‘Oggi l’avrebbero denunciato’

Chiara Caselli, attrice nota e icona del cinema italiano, ha recentemente condiviso la sua esperienza di abusi di potere vissuti sul set del film “OcchioPinocchio” (1994) con Francesco Nuti. In un’intervista al Corriere della Sera, ha definito quell’esperienza “devastante”, spiegando come, con la consapevolezza attuale, avrebbe potuto denunciare il comportamento inappropriato di Nuti, scomparso l’anno scorso. Caselli, all’epoca solo ventiseienne, ha evidenziato che la fiducia in sé stessa è stata gravemente compromessa durante le riprese, recuperata solo dopo lavorare con la regista Liliana Cavani.

Le esperienze di Caselli nel mondo del cinema mostrano contrasti significativi. Per esempio, la sua interazione con Keanu Reeves durante le riprese di “Belli e dannati” (1991) è stata molto positiva. Caselli ha apprezzato il rispetto e la professionalità di Reeves, descrivendo la loro scena nudista come “tutto naturale” e priva di tensioni. Al contrario, il lavoro con Michelangelo Antonioni in “Al di là delle nuvole” l’ha lasciata in forte imbarazzo.

Caselli ha anche parlato del suo incontro con Harvey Weinstein, il produttore sotto accusa per molestie e violenze, noto per aver innescato il movimento #MeToo. Sebbene non ci sia stata alcuna approccio da parte di Weinstein, Caselli ha rivelato di aver partecipato a un provino per “Pulp Fiction”, dove ha interagito con Quentin Tarantino, evidenziando come la sua esperienza fosse diversa rispetto ai set italiani. Anche se è stata infine scartata, Caselli ha inviato a Weinstein il suo cortometraggio da regista, “Per sempre”, ma senza successo nel tentativo di farlo valutare per i premi Oscar.

Nata a Bologna il 22 dicembre 1967, Caselli ha esordito nel cinema nei primi anni ’90, conquistando subito attenzione e riconoscimenti, inclusi diverse candidature per il Nastro d’Argento. La sua carriera abbraccia una vasta gamma di ruoli e generi, tra cui “Il gioco di Ripley” e “Non ho sonno” di Dario Argento. Oltre alla recitazione, ha intrapreso anche la regia e la fotografia, approfondendo vari linguaggi artistici. La sua esperienza riflette non solo le sfide del mondo del cinema, ma anche la crescita del dialogo sui diritti delle donne e gli abusi nel settore.

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