I cibi ultraprocessati, come bibite zuccherate e snack confezionati, hanno il potere di innescare una risposta nel cervello simile a quella provocata da sostanze psicotrope come la cocaina. Studi recenti dimostrano che questi prodotti non solo soddisfano i nostri bisogni immediati ma attivano anche il sistema di ricompensa dopaminergica, rendendoci vulnerabili a comportamenti compulsivi

La verità sui cibi ultraprocessati 

cibi dipendenza
i cibi ultraprocessati sono progettati per stimolare fortemente i centri del piacere del cervello

I cibi ultraprocessati, sempre più comuni nella dieta moderna, sono prodotti in fabbriche industriali e non nella cucina di casa. Questi alimenti contengono ingredienti altamente modificati e combinati in modo da aumentare significativamente il contenuto di grassi, zuccheri e sale. Oltre a ciò, sono arricchiti con vari esaltatori di gusto e additivi sensoriali, progettati per renderli irresistibilmente allettanti. Insomma, una vera e propria operazione di marketing.

«Questi alimenti sono progettati per stimolare fortemente i centri del piacere del cervello». Ad affermarlo, Evan Forman, professore di scienze psicologiche e cerebrali alla Drexel University di Philadelphia.

Questo porta a un ciclo di consumo compulsivo, simile a quello osservato con altre forme di dipendenza, come il tabacco e l’alcool, poiché il cervello inizia a desiderare sempre di più questi sapori intensi e gratificanti.

Sintomi e astinenza da cibi ultraprocessati

Durante la Conferenza Internazionale sul Consenso sull’Assuefazione Alimentare, svoltasi lo scorso maggio a Londra, gli esperti hanno confermato che chi cerca di liberarsi dalla dipendenza da cibi ultraprocessati può sperimentare sintomi simili a quelli di astinenza da sostanze stupefacenti. Mal di testa, stanchezza e irritabilità sono solo alcune delle manifestazioni.

Ci si mette pure il microbioma intestinale 

Oltre al cervello, la nostra flora intestinale gioca un ruolo critico nell’attrazione verso gli alimenti ultraprocessati. Indagini recenti suggeriscono che individui con una predisposizione a queste compulsioni alimentari possono avere una composizione microbica intestinale simile a quella riscontrata in altre forme di dipendenza. Ma quali sono conseguenze per la salute?

Occhio alla salute

L’aumento del consumo di alimenti ultraprocessati è legato a problemi di salute devastanti. Sono associati a un rischio maggiore di malattie cardiache, diabete di tipo 2 e obesità, ma anche a disturbi mentali come depressione e ansia. Uno studio recente ha scoperto ad esempio che i bambini che consumano regolarmente questi alimenti mostrano livelli più alti di colesterolo e glucosio, segnali chiari di futuri problemi di salute. Ma c’è di più.

La trappola della convenienza

La facilità con cui si consumano gli alimenti ultraprocessati ci deve spingere a una riflessione. Uno studio ha mostrato che persone che seguono una dieta ricca di questi cibi consumano 500 calorie in più al giorno rispetto a chi sceglie alimenti non processati. Questo non solo porta a un aumento di peso, ma crea anche una dipendenza da sapori intensi e consistenze che minano la soddisfazione derivante dai cibi integrali e naturali.

Alla ricerca di soluzioni

Per combattere questa epidemia silenziosa, è essenziale educare i consumatori con etichette chiare e avvertimenti sui prodotti, simili a quelli usati per il tabacco. In attesa di normative più rigorose, è importante dunque scegliere alimenti con pochi ingredienti innaturali e limitare l’esposizione dei bambini a questi prodotti. Soluzioni come il supporto psicologico ed educativo possono aiutare coloro che lottano con dipendenze alimentari gravi.

Passiamo adesso un piccolo elenco dei cibi da bandire.

Identikit dei cibi da evitare

Snack confezionati: patatine, cioccolatini e biscotti, creati con una miscela di grassi saturi e zuccheri, stimolano il desiderio compulsivo e alimentano la dipendenza psicologica;

Bibite zuccherate attivano il sistema di ricompensa del cervello, creando una catena di consumo incontrollabile;

Fast Food: hamburgers, patatine fritte e altre delizie veloci, cariche di grassi trasformati e sodio, offrono una gratificazione immediata ma a lungo termine minano la salute;

Cereali pronti e dolci industriali: facili da consumare ma pericolosamente carichi di zuccheri aggiunti e conservanti, alimentano una dipendenza silenziosa;

Salsicce, hot dog e bastoncini di pesce, contenenti una miscela di ingredienti artificiali, sono progettati per sedurre con il loro gusto. Anche in questo caso, vanno limitati.



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