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sabato, Ottobre 12, 2024
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Columbro: “Dopo il coma per Mediaset e la tv ero morto. Perché?”

Marco Columbro, noto conduttore televisivo e attore italiano, è famoso per programmi come “Buona Domenica”, “Paperissima”, “Caro Maestro” e “Scherzi a Parte”. Cresciuto negli anni ’90, Columbro ha dominato la scena televisiva fino a quando, nel 2001, è stato colpito da un grave ictus che ha cambiato drasticamente la sua vita e carriera. Dopo 20 giorni di coma, nonostante la ripresa fisica, la sua carriera non si è mai ristabilita. Nell’intervista con Nunzia De Girolamo per il programma “Ciao Maschio”, ha espresso il suo dispiacere per essersi sentito dimenticato dalla televisione, in particolare da Mediaset.

Columbro ha spiegato il suo stato fisico e mentale prima dell’ictus, descrivendo un periodo di stress intenso e lavoro eccessivo che lo ha portato a un’emorragia cerebrale: “Quando sono uscito dal coma, per Mediaset ero morto”. La sua testimonianza rivela quanto sia stato difficile per lui accettare il cambiamento di percezione da parte del pubblico e dell’industria. È passato dal culmine della notorietà a un improvviso silenzio televisivo, con pochissime apparizioni e progetti successivi.

La sua frustrazione è palpabile, e si chiede le ragioni di questo abbandono. “Non mi hanno più chiamato”, ha dichiarato, evidenziando l’incredulità nel non ricevere opportunità nonostante il suo successo pre-ictus. Columbro si chiede se ci siano motivi più profondi dietro a questa dimenticanza e auspicando un giorno di ricevere risposte a queste domande. La sua carriera, che una volta brillava di successi e riconoscimenti, è stata stravolta e ora colpisce l’anima di un uomo che ha dato molto alla televisione italiana.

In sostanza, Marco Columbro si trova a riflettere sulla sua esistenza, desideroso di capire perché il mondo della televisione, che lo ha plagiato in passato, lo abbia poi lasciato in ombra. Il suo desiderio di chiarezza è un richiamo alla fragilità della fama e alla difficile ripresa dopo una tragedia personale. La sua storia è un promemoria del potere che la salute e le circostanze possono avere sulle carriere artistiche.

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