bed sharing usanza

Il bed-sharing, ovvero la pratica di condividere il letto con il neonato, affonda le radici nelle prime comunità umane, dove era comune per garantire calore e sicurezza. In molte culture non occidentali, come quelle asiatiche e africane, il contatto fisico continuo tra madre e figlio è ritenuto fondamentale per il benessere del bambino. Tuttavia, nei paesi occidentali, questa tradizione ha subito un declino, a partire dal XX secolo, con la diffusione dell’uso della culla e la promozione di pratiche di sonno più indipendenti.

Negli ultimi decenni, il bed-sharing è tornato al centro dell’attenzione, poiché molti genitori scelgono di far dormire i neonati nel lettone per facilitare l’allattamento e migliorare la qualità del sonno. Tra i benefici, i neonati che dormono vicino ai genitori possono sentirsi più sicuri e protetti, riducendo l’ansia e promuovendo un sonno più tranquillo. Tuttavia, ci sono anche rischi associati a questa pratica, come la possibilità di interferire con l’autonomia del bambino e il potenziale per lo sviluppo di una dipendenza eccessiva dai genitori. Inoltre, ci sono preoccupazioni riguardo al benessere psicologico delle madri, poiché la condivisione del sonno potrebbe compromettere il loro riposo, aumentando lo stress e il rischio di depressione post-partum.

I critici del bed-sharing evidenziano anche rischi fisici, come il soffocamento accidentale e l’aumento del rischio di Sindrome della Morte Improvvisa del Lattante (SIDS). Recentemente, però, uno studio condotto dall’Università dell’Essex ha fornito nuove evidenze, esaminando quasi 17mila bambini nel Regno Unito per undici anni. I risultati non hanno mostrato correlate significative tra il bed-sharing a nove mesi e problemi emotivi o comportamentali negli anni successivi. Questo studio ha suggerito che, se svolto in modo sicuro, il bed-sharing non ha effetti negativi sullo sviluppo dei bambini, contribuendo a ridurre il senso di colpa e la vergogna che molti genitori provano riguardo a questa pratica.

In conclusione, il dibattito sul bed-sharing continua, ma la ricerca recente potrebbe rassicurare molti genitori sulla validità di questa tradizione, purché vengano adottate le opportune misure di sicurezza.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *