lunedì, Settembre 30, 2024
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Da Marianera: Logica Criminale di Omertà

Il 5 settembre 2024, il Tribunale di Roma ha motivato la condanna di Camilla Marianera a sei anni di reclusione per corruzione in atti giudiziari. I giudici hanno sottolineato che, nonostante un anno di detenzione, Marianera non ha fornito alcuna informazione utile sui fatti di cui era coinvolta, rimanendo l’unica protagonista insieme al fidanzato, Jacopo De Vivo, arrestato con lei e condannato a cinque anni. I due avvocati, dal 2021 a dicembre 2022, avrebbero pagato un pubblico ufficiale ignoto per ottenere informazioni riservate riguardanti procedimenti penali sotto segreto, effettuando pagamenti medi di 300 euro per richiesta.

La sentenza evidenzia come Marianera, nonostante la giovane età e le ambizioni professionali, abbia mantenuto la propria posizione difensiva sostenendo che i servizi illeciti promessi fossero frutto di inganni da parte sua. Tuttavia, i giudici hanno notato che le sue dichiarazioni erano contraddittorie e prive di credibilità, rivelando una conoscenza dettagliata delle procedure riservate, accessibili solo a chi lavorava all’interno degli uffici giudiziari.

I giudici hanno criticato il comportamento della Marianera, definendola “giovane e senza scrupoli”, e hanno evidenziato la sua attitudine a mentire, anche su aspetti non determinanti per la sua responsabilità. Hanno messo in luce la sua abilità nel manipolare le informazioni, come dimostrato in una conversazione del 20 settembre 2022, in cui Marianera mostrava una comprensione delle modalità operative del sistema di intercettazione che solo un addetto ai lavori poteva avere.

La sentenza chiarisce che la provenienza delle informazioni ottenute da Marianera non potrebbe essere fondamentalmente dedotta, ma era vincolata a rapporti diretti con funzionari pubblici che gestivano dati riservati. I giudici, pertanto, hanno ritenuto che non ci fosse spazio per dubbi sulla responsabilità di Marianera nella vicenda. In conclusione, la posizione della difesa è stata inviata in procura per ulteriori indagini riguardanti la testimonianza di un teste e il contesto generale delle accuse.

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