Daniela Tognoli, un’escursionista milanese di 30 anni, è tragicamente morta durante un’escursione sul Monte del Forno, in Alta Valmalenco, provincia di Sondrio. L’incidente, avvenuto il 15 settembre, è stato causato da una caduta improvvisa che ha portato la donna a precipitare da un’altezza di circa 3.200 metri. Malgrado l’immediato intervento dei soccorsi, ogni tentativo di salvarla è risultato vano. I due amici che erano in sua compagnia, provenienti da Tirano e Morbegno, sono fortunatamente rimasti illesi.
Questo drammatico evento è il secondo incidente mortale nelle montagne della Valtellina in meno di 24 ore. Infatti, il giorno precedente, il 14 settembre, un uomo di 57 anni, Ermanno Molin Pradel, ha perso la vita a Piateda in circostanze simili. È un periodo particolarmente difficile in alta montagna, caratterizzato da diversi incidenti mortali.
In un caso recente, un altro escursionista di 39 anni è stato trovato morto tra Masua e Cala Domestica dopo essere stato disperso per due giorni. Era scivolato mentre scendeva dalla Cima Cigola, un’area ad alta difficoltà. Entrambi gli incidenti verificatisi in Valtellina coinvolgono terreni che, sebbene affrontabili senza attrezzature particolari, presentano insidie come pendii scivolosi, neve instabile e passaggi rocciosi, richiedendo una certa esperienza da parte degli escursionisti.
Oltre a questi eventi, anche una recente bufera di neve in Val Gardena ha causato la morte di una canadese di 57 anni, che si trovava in escursione con un compagno. Le cattive condizioni meteorologiche hanno spinto i due a perdersi mentre percorrevano un tratto noto delle Dolomiti.
Queste tragedie evidenziano i rischi legati all’escursionismo in alta montagna, dove le insidie naturali possono trasformare una tranquilla passeggiata in una situazione di pericolo. È fondamentale per chi si avventura in queste aree avere una preparazione adeguata, nonché prestare attenzione alle condizioni meteorologiche e al terreno.