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mercoledì, Ottobre 16, 2024
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Demografia e competitività preoccupano il welfare del Paese

Pierangelo Albini, direttore dell’Area Lavoro, welfare e capitale umano di Confindustria, ha sottolineato l’incertezza del futuro durante un incontro a Roma in occasione del decimo compleanno del Fondo Asim. Ha evidenziato che, nonostante le difficoltà, il sistema di welfare pubblico italiano è uno dei più generosi al mondo, con una spesa di 540 miliardi di euro per previdenza, sanità e assistenza. Tuttavia, la sostenibilità di questo sistema dipende dalla ricchezza generata dal paese, che deve affrontare la competitività globale in un contesto con diverse sensibilità sui diritti e concezioni del capitalismo.

Albini ha richiamato l’importanza della responsabilità sociale delle imprese, sottolineando che il sistema di welfare si mantiene se la società produce ricchezza in modo responsabile. Ha chiesto se le imprese sono consapevoli di questa responsabilità, notando che le scelte imprenditoriali spesso si basano su convenienze improvvise. Ha poi sottolineato che la politica deve incentivare comportamenti aziendali etici.

Riguardo all’Europa, Albini ha indicato che è in una fase di difficoltà e che in Italia si sta cercando di costruire benessere collettivo, ma è necessario cambiare paradigma. Non basta un approccio contrattuale per risolvere i problemi; è fondamentale una visione più ampia. Una questione cruciale è l’equità nella distribuzione dei costi del welfare, che è finanziato dalla fiscalità generale. Ha proposto una revisione della tassazione tra lavoro autonomo e subordinato per garantire equità nei sistemi di protezione sociale.

Albini ha anche evidenziato la necessità di una collaborazione fra sanità pubblica e privata piuttosto che una competizione. Ha sottolineato che è necessaria una chiara visione politica per il futuro del paese e del sistema di protezione sociale. Ha confrontato l’Italia con altri paesi, come gli Stati Uniti, per mettere in evidenza la stabilità sociale italiana, sostenendo che è fondamentale decidere il tipo di futuro e le tutele sociali da garantire. Infine, ha rappresentato l’importanza di costruire una cultura condivisa per educare le persone e le imprese a un’operatività più responsabile.

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