21.5 C
Roma
martedì, Ottobre 15, 2024
HomeSalute e BenessereDisturbi alimentari, 180 strutture dedicate in Italia

Disturbi alimentari, 180 strutture dedicate in Italia

Sono 180 le strutture in Italia che si occupano di disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (Dna), tra cui centri di cura e associazioni. L’Emilia Romagna ha il maggior numero di servizi, con 23 centri, di cui 10 appartenenti al Sistema Sanitario Nazionale (SSN). Il Piemonte segue con 20 centri, 12 dei quali fanno parte del SSN. Questi dati emergono dalla mappatura aggiornata disponibile sulla piattaforma dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), presentata durante un convegno dedicato alla tematica. Il lavoro di mappatura è stato coordinato dal Centro Nazionale Dipendenze e Doping (Cndd) e supportato dal Ministero della Salute.

Entro il 30 settembre 2024, dei 180 servizi, 132 sono centri di cura (105 SSN e 27 privati accreditati) e 48 associazioni, censite per la prima volta. I centri si distribuiscono con 63 al Nord, 45 al Sud e Isole, e 24 al Centro Italia. La maggior parte si occupa di utenti tra i 13 e i 45 anni, mentre il 18% accoglie bambini di sei anni o meno e il 51% bambini tra 7 e 12 anni.

Per accedere ai servizi, nel 49% dei casi è necessaria una prenotazione, mentre nel 33% l’accesso è libero. Gli specialisti nelle équipe includono psicologi, medici specialisti in psichiatria, dietisti e infermieri. Solo il 42% dei centri dispone di posti letto esclusivamente per Dna. I disturbi della nutrizione hanno un alto tasso di cronicità, mortalità e recidiva, rendendo vitale un intervento precoce per evitare danni permanenti.

Le associazioni, distribuite in modo non omogeneo tra Nord e Sud, contano 30 nel Nord, 10 nel Centro e 8 nel Sud. Queste associazioni sono composte per il 92% da familiari e per il 71% da cittadini volontari. Il 31% delle associazioni coinvolge anche persone con disturbi alimentari. Tra i servizi offerti, prevalgono gli interventi di prevenzione e promozione della salute, seguiti da gruppi di auto mutuo aiuto e attività formative. Inoltre, il 63% delle associazioni offre sportelli d’ascolto e il 6% attività domiciliare per supportare familiari e persone con disturbi della nutrizione e dell’alimentazione.

ARTICOLI CORRELATI

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

PIÙ POPOLARI