Domenica prossima inizia la decima edizione del Vendée Globe, considerata la regata più dura del mondo, definita “l’Everest della vela”. Si tratta di un giro del mondo in solitaria, senza scalo e senza possibilità di assistenza, con 40 skipper iscritti, principalmente francesi. Tra loro, sei donne e un partecipante italiano, Giancarlo Pedote, già ottavo nella precedente edizione, che riparte a bordo del Prysmian, aggiornato per affrontare le difficoltà della regata, con passaggi nelle latitudini più estreme e tra i tre leggendari capi: Horn, Buona Speranza e Leeuwin.
La partenza avverrà da Les Sables d’Olonne, in Vandea, un luogo che ha visto l’evoluzione della nautica d’altura. Quest’anno ci saranno 12 barche di nuova generazione che utilizzano foil, tecnologia già nota grazie all’America’s Cup. La storia di questa regata inizia nel 1989, quando Philippe Jeantot promuove il Vendée Globe Challenge, un’idea che richiedeva ai concorrenti di circumnavigare il globo senza mai toccare terra. Il primo evento vide 13 partecipanti, di cui soltanto 7 completarono il percorso.
In seguito, il Vendée Globe ha conosciuto diverse edizioni, ognuna con storie significative. Nella seconda edizione, due skipper risultarono dispersi e Vittorio Malingri divenne il primo italiano a partecipare, ma dovette ritirarsi. Con il passare degli anni, il numero di partecipanti è cresciuto, così come la competizione e i record di velocità: Michel Desjoyeaux, vincitore nel 2000, stabilì il record di 93 giorni, mentre nel 2016 Armel Le Cleac’h vinse in 74 giorni grazie all’introduzione dei foil.
Nell’edizione 2020-2021 il numero di iscritti raggiunse un massimo di 33 e Giancarlo Pedote si distinse, diventando il quinto italiano a partecipare, concludendo al settimo posto. Ora, nel 2024-2025, il Vendée Globe festeggia il suo decimo anniversario con un record di partecipanti. Pedote sarà nuovamente al via, pronto a affrontare la gara più impegnativa del panorama velistico mondiale.