Donatella Tesei, presidente della Regione Umbria, era sotto indagine insieme all’assessora al Bilancio, Paola Agabiti, per un caso relativo alla gestione dei fondi del piano di sviluppo rurale dell’Umbria. Questa indagine, avviata nel 2023, è stata sollevata da un esposto anonimo e riguardava un bando da 10,7 milioni di euro, di cui una notevole somma era stata ottenuta dall’azienda Urbani Tartufi, di proprietà di Gianmarco Urbani, marito di Agabiti. La Urbani Tartufi, importante azienda con un fatturato di 100 milioni all’anno, aveva ricevuto 4,8 milioni di euro dal bando e, durante l’apertura del progetto, il figlio della governatrice Tesei era stato assunto in azienda a tempo indeterminato.
L’inchiesta è stata archiviata dopo che il governo ha abrogato il reato di abuso d’ufficio, come stabilito da una riforma del codice penale firmata dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel mese di agosto. La legge, che porta il nome del Guardasigilli Carlo Nordio, ha eliminato la norma che puniva i pubblici ufficiali per la violazione di leggi e regolamenti, in caso di danni a terzi o di vantaggi patrimoniali indebiti.
Dopo la chiusura dell’indagine, Tesei ha annunciato la sua intenzione di ricandidarsi alle elezioni regionali che si svolgeranno il 17 e 18 novembre. Gli ultimi sondaggi indicano una competizione molto serrata tra Tesei e Stefania Proietti, la quale è sostenuta da una coalizione di centrosinistra composta da Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra. Tesei, sostenuta da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, ottiene tra il 45,5% e il 49,5% delle preferenze, mentre Proietti si attesta tra il 47% e il 51%. La sfida si preannuncia equilibrata, con un’ulteriore incognita rappresentata dal 25% di cittadini ancora indecisi.
In sintesi, la situazione attuale si presenta complessa, con implicazioni sia politiche che giuridiche, in un contesto di elezioni regionali imminenti e di cambiamenti significativi nel panorama normativo riguardante il reato di abuso d’ufficio.