drag race italia 4 dimitri cocciuti

La cancellazione della serie Prisma ha suscitato molte reazioni tra i fan, portando alla riflessione di Dimitri Cocciuti, responsabile del reparto format di Ballandi e showrunner di Drag Race Italia. Cocciuti ha condiviso il sentimento di Ludovico Bessegato riguardo alla cancellazione delle produzioni legate a temi LGBT+, avvenuta in seguito a bassi ascolti e senza spiegazioni approfondite. Sui social, Cocciuti ha esortato a considerare la situazione attuale dei media italiani in relazione ai contenuti inclusivi.

In un’intervista con Gay.it, Dimitri ha sottolineato le difficoltà affrontate per portare Drag Race Italia nel paese, evidenziando un lungo periodo di richieste rifiutate per l’adattamento del programma che ha ottenuto riconoscimenti internazionali come gli Emmy. Sebbene non possa rivelare dettagli sulla possibile quarta stagione di Drag Race Italia, ha espresso la sua frustrazione per la scarsità di programmi LGBT+ in Italia, notando che ogni tentativo di introdurre tali contenuti ha trovato opposizione. Ha sottolineato la necessità di creare produzioni che parlino direttamente alla comunità LGBT+ e, al contempo, raggiungano un pubblico più ampio.

Al momento, la situazione per una quarta edizione di Drag Race Italia non è promettente; Paramount+, Mediaset, Rai, Sky e Warner Bros Discovery non sembrano intenzionati a produrla. L’unica possibilità rimasta sarebbe l’interesse di Netflix, vista l’esperienza positiva con Skam Italia, o la produzione di World Of Wonder per il mercato internazionale attraverso WOW Presents Plus. Tuttavia, finora non ci sono annunci di nuove produzioni italiane per la stagione 2024/2025.

Questo scenario solleva interrogativi sul futuro dei contenuti inclusivi in Italia, spingendo gli operatori del settore e il pubblico a riflettere sulle motivazioni dietro la reticenza a investire in programmi che rappresentano delle minoranze. La situazione attuale dimostra un bisogno di consapevolezza e apertura nella creazione di contenuti che rappresentino in modo veritiero la comunità LGBT+, affinché questi possano trovare spazio e visibilità anche nel panorama mediatico italiano.

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