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Italia Viva e Azione stanno affrontando una fase di dissenso interno e di ristrutturazione, con alcuni membri chiave che decidono di lasciare il loro attuale partito. Tra i recenti avvenimenti, spicca l’uscita di Enrico Costa da Azione, il quale ha annunciato il suo ritorno in Forza Italia, dopo un incontro con Antonio Tajani. Costa ha dichiarato di non condividere l’apertura di Azione al “campo largo”, una direzione che ha deciso di non seguire. La notizia è significativa poiché Costa è stato il primo deputato ad aderire ad Azione.

Dall’altro lato, Carlo Calenda, leader di Azione, ha commentato l’uscita di Costa affermando di averlo informato che il partito non era più adatto a lui, sottolineando che un singolo parlamentare non può porre ultimatum. Questo scambio di dichiarazioni mette in luce le tensioni interne non solo tra Costa e Calenda, ma anche all’interno del partito stesso.

In parallelo, ci sono voci che riguardano un possibile ritorno di Mariastella Gelmini in Forza Italia. Gelmini, vicesegretaria e portavoce di Azione, ha espresso il suo disagio per alcune decisioni del partito, come il sostegno al campo largo in Liguria. Il faccia a faccia con Calenda è previsto per il 17 settembre, e il leader di Azione ha espresso la sua opinione secondo cui Gelmini non dovrebbe lasciare il partito.

L’uscita di Costa segue un altro evento significativo: Luigi Marattin, prima fedelissimo di Renzi, ha deciso di lasciare Italia Viva per unirsi al gruppo Misto, riportando l’attenzione alle difficoltà nel campo del Terzo Polo. Marattin, riflettendo sulla sua scelta, ha citato il poeta Robert Frost, evidenziando il momento di scelta cruciale nella sua carriera politica.

In sintesi, la situazione attuale di Italia Viva e Azione è caratterizzata da cambiamenti significativi e da una perdita di membri chiave, che mette in evidenza le crescenti tensioni interne e le divergenze di opinione, mentre i partiti cercano di navigare in un panorama politico sempre più complesso e frammentato.

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