toga tribunale fg 1 0 3199754079

Il 28 settembre 2024, il Tribunale di Napoli ha emesso una sentenza significativa che ha evidenziato il legame tra l’esposizione all’amianto e un caso di mesotelioma pleurico che ha portato alla morte di un ex infermiere. Questo ex dipendente, recentemente deceduto durante il processo, aveva lavorato in un ospedale di Napoli, dove era stato esposto a lungo all’amianto presente in un’area della struttura, in particolare in un locale caldaia accanto alla sala di sterilizzazione. La sentenza ha condannato l’Asl Napoli 1 Centro a risarcire la famiglia dell’infermiere con un importo di 727mila euro.

La consulenza medico-legale condotta dal dottor Nicola Maria Giorgio ha giocato un ruolo cruciale nel dimostrare il nesso di causalità tra l’esposizione all’asbesto e la patologia contratta dall’infermiere. Il dottor Giorgio ha affermato che la sua analisi ha confermato in modo chiaro e inconfutabile il legame diretto tra l’esposizione prolungata all’amianto e lo sviluppo del mesotelioma pleurico, una forma aggressiva di cancro.

Questo caso rappresenta un significativo passo avanti non solo per la giurisprudenza italiana, ma anche per la consapevolezza riguardo alla salute nei luoghi di lavoro, specialmente nell’ambito sanitario. L’amianto, utilizzato per le sue proprietà isolanti in passato, risulta estremamente pericoloso per la salute e il suo utilizzo è stato vietato in Italia dal 1992. Tuttavia, la sua presenza in edifici più vecchi continua a costituire una minaccia per la salute degli operatori sanitari e di altri lavoratori.

La sentenza sottolinea l’importanza della vigilanza e della manutenzione costante delle strutture pubbliche, per garantire che ambienti di lavoro sicuri siano forniti a coloro che vi operano. L’avvocato che ha assistito la famiglia dell’infermiere, Luca Maria Maranca, ha commentato sull’importanza di questo verdetto, riconoscendo il valore della giustizia per gli eredi della vittima.

In un contesto in cui la salute e la sicurezza sul lavoro sono fondamentali, questo caso stimola una riflessione più ampia sull’importanza di affrontare e risolvere le problematiche legate all’amianto nelle strutture sanitarie e nei luoghi di lavoro in generale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *