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Le PMI sono essenziali per l’economia italiana, contribuendo con oltre 1.400 miliardi di euro e rappresentando quasi il 40% del valore aggiunto nazionale. Dalla ricerca “Obiettivo SPARKLING” di SACE e TEHA, emerge che le 200mila PMI italiane generano circa il 45% dell’export nazionale, superando le loro controparti tedesche, francesi e spagnole. Presentato al Forum di Cernobbio, lo studio analizza come innovazione 4.0, sostenibilità ed export traineranno la competitività del Made in Italy. SACE ha avviato un hub dedicato alle PMI per approfondire il loro ruolo strategico, proponendo opportunità di crescita in un contesto di transizione sostenibile e digitale.

Circa un terzo delle PMI italiane investe in innovazione e formazione, aumentando le capacità di esportazione del 15%. Le esportazioni delle PMI sono previste crescere dell’1,5% nel 2024 e del 3,5% nel 2025, raggiungendo i 260 miliardi di euro, trainate principalmente dalle medie imprese. Le vendite estere cresceranno maggiormente verso il Medio Oriente e l’Asia Orientale; anche l’America settentrionale mostrerà una buona dinamica di crescita. Le grandi imprese seguiranno tendenze simili, registrando un aumento fino al 5,8% nel 2025.

Lo studio evidenzia il potenziale delle filiere per la crescita delle PMI. L’integrazione in più filiere produttive è cruciale per la competitività, considerando che il 80% delle PMI opera in una sola filiera. Sono state identificate otto filiere strategiche (macchine industriali, edilizia, agro-alimentare, abbigliamento, trasporti su gomma, energia, sanità e farmaceutica) che insieme rappresentano il 56,4% del valore aggiunto e il 67,3% delle esportazioni. Le “filiere del futuro”, come edilizia intelligente e agritech, offrono opportunità promettenti.

Il modello distrettuale resta fondamentale, ma c’è bisogno di una maggiore integrazione lungo le catene del valore per affrontare le sfide globali. Transformazioni nel settore edilizio potrebbero generare oltre 200mila posti di lavoro qualificati, mentre l’Italia ha già un forte posizionamento nei settori legati all’eolico offshore e all’idrogeno. In definitiva, la ricerca sottolinea l’importanza di una strategia integrata per le PMI, per valorizzare le loro potenzialità e contribuire alla crescita economica del paese.

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