Un’area blindata è stata allestita attorno a una casa a Monterenzio, nell’Appennino bolognese, dove un uomo di circa 30 anni, di origine straniera, si è barricato per diverse ore. L’episodio è avvenuto il 1 novembre, quando i carabinieri sono intervenuti per notificare all’uomo un provvedimento del giudice e scortarlo in carcere, a seguito della violazione di un divieto di avvicinamento alla propria famiglia.
L’individuo, già noto alle forze dell’ordine, era sottoposto a un provvedimento cautelare di divieto di avvicinamento per reati di maltrattamenti in famiglia e stalking. Recentemente, tale misura era stata aggravata da un trasferimento in cella dopo che aveva disatteso i termini di distanza minima dai familiari. Quando i carabinieri si sono presentati, l’uomo ha opposto resistenza, portando le forze dell’ordine a blindare immediatamente la zona circostante. Dalla finestra ha esclamato di uscire solo “morto”, suggerendo la possibilità di azioni che potessero compromettere la sua incolumità e quella dei residenti.
Dopo ore di tensione, i carabinieri sono riusciti a entrare nell’abitazione e a neutralizzarlo. Secondo le ricostruzioni, l’uomo era solo in casa e non era armato. Al termine dell’operazione, l’uomo è stato arrestato.
Un episodio analogo era già accaduto dieci giorni prima a Napoli, nei Quartieri spagnoli, dove un uomo si era barricato in casa minacciando di farsi esplodere con una bombola a gas. Anche in quel caso, erano intervenuti numerosi agenti delle forze dell’ordine, tra cui unità antiesplosivi, vigili del fuoco e negoziatori, riuscendo infine a bloccare l’individuo dopo lunghe trattative.
Le situazioni di barricamento in casa, come quella di Monterenzio e di Napoli, evidenziano la complessità e il rischio di tali interventi. Le forze dell’ordine, in entrambi i casi, hanno fatto ricorso a misure di sicurezza straordinarie per tutelare sia la vita del soggetto coinvolto che quella dei cittadini nelle vicinanze, garantendo così un’uscita sicura dalla situazione di emergenza.