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Furto di banche dati, dossieraggio anche su La Russa e Renzi: ultime notizie di oggi

Ignazio La Russa, il figlio Geronimo e l’ex premier Matteo Renzi sono coinvolti in un’inchiesta su dossieraggi illegali con dati rubati da banche dati. Enrico Pazzali, presidente di Fiera Milano, è indagato per associazione a delinquere. Il 19 maggio 2023, chiede di realizzare un report su La Russa, menzionando anche il figlio Geronimo e confondendolo con Antonino. Le intercettazioni rivelano l’irritazione di Carmine Gallo, ex poliziotto, per le ricerche effettuate: teme ritorsioni da parte di Renzi. Gallo e Nunzio Samuele Calamucci, un presunto hacker, discutono su come evitare gli allerta delle banche dati tramite un server a Londra.

La Russa commenta di conoscere Pazzali come persone perbene e deplora il dossieraggio che coinvolge anche i suoi figli, esprimendo sorpresa rispetto alle azioni di Pazzali nei suoi confronti. Renzi, indignato, sottolinea che è sotto attacco da anni e chiede un maggiore rispetto della privacy e la condanna delle violazioni informatiche. Accusa anche di aver subito una campagna di fake news.

Il pubblico ministero Francesco De Tommasi afferma che i membri dell’associazione hanno contatti con ambienti mafiosi e servizi segreti, promettendo di manipolare indagini e processi. La rete criminale opera in maniera estesa, attingendo illegalmente a dati sensibili delle pubbliche amministrazioni. Inoltre, l’inchiesta coinvolge la giudice di Milano Carla Romana Raineri, che avrebbe richiesto rapporti dalla società Equalize, legata a Pazzali e Gallo.

Calamucci, intercettato, vanta di possedere dati riservati e afferma che con quanto in loro possesso possono compromettere l’intera Italia. Riferisce di aver intercettato eclatanti informazioni, comprese email attribuite al Presidente della Repubblica. L’indagine evidenzia che alcuni clienti spendono ingenti somme, fino a 400.000 euro annui, per ottenere dossier sui loro nemici.

Infine, il legale di Fulvio Pravadelli cerca di disassociare il suo cliente dall’inchiesta, spiegando che l’incarico conferito a Equalize era a tutela della figlia e non per spiare l’ex compagno. Pravadelli sottolinea la trasparenza del rapporto e l’assenza di uso illecito delle informazioni.

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