AIMA«Abbiamo bisogno di gente qualificata che ci aiuti. Io assisto da due anni mia suocera che ha la demenza senile e non ce la faccio più». Questa una delle 10mila richieste di aiuto che giungono ogni anno dai caregiver alla Linea Verde di AIMA – Associazione Italiana Malattia di Alzheimer che in occasione della Giornata Mondiale Alzheimer del 21 settembre potenzierà il servizio. Una squadra di 10 psicologi sarà a disposizione per offrire colloqui gratuiti ai caregiver e alle famiglie dei pazienti colpiti dalla malattia di Alzheimer e da altre demenze degenerative.

I colloqui gratuiti si svolgeranno in streaming dalle 9 alle 21 e avranno una durata di 45 minuti. Da oggi fino a martedì 20 settembre è possibile prenotare gli appuntamenti con gli psicologi chiamando la Linea Verde Alzheimer al numero 800 679 679 o scrivendo una mail a aima@aimanazionale.it, indicando l’orario in cui si desidera svolgere l’incontro e la località nella quale si vive.

Durante la giornata sarà inoltre attiva la Linea Verde Alzheimer di AIMA 800 679 679 che per l’occasione sarà potenziata e raccoglierà le chiamate dalle 9 alle 21. Il servizio è totalmente gratuito, garantisce il completo anonimato e attraverso operatori qualificati e competenti offre supporto psicologico, informazioni di carattere medico, chiarimenti legali e consigli per la cura quotidiana. Aperta nel 1997, la Linea Verde ha raccolto fino a oggi più di 200mila chiamate e risponde ogni anno a 10mila telefonate per una media di 600 ore di conversazione.

In Italia si stima che i nuovi casi di demenza siano circa 150mila ogni anno: poiché la malattia di Alzheimer costituisce almeno il 60% di tutte le forme di demenza, i nuovi malati in Italia sono 70mila ogni anno. Attualmente sono circa 600mila e per quasi tutta la durata della malattia sono curati a casa.

Secondo una ricerca realizzata da AIMA e Censis nel 2016, il costo medio annuo per paziente stimato, comprensivo dei costi diretti e indiretti, è di oltre 70mila euro e la maggior parte è a carico delle famiglie. La storia di Paola, quarta di sei figli, che si occupa della madre malata, racconta proprio questo problema: «È proprio vero che una mamma alleva dieci figli, ma dieci figli non mantengono una mamma. Noi siamo sei fratelli, ma gli unici ad occuparci di lei siamo io e un fratello. Cara grazia se gli altri ogni tanto ci danno un po’ di soldi ora che è ricoverata in RSA».

La prognosi media della malattia di Alzheimer è di 12 anni e le persone coinvolte nell’assistenza sono 3 milioni, soprattutto donne. L’esperienza di Giustina spiega quanto il peso della malattia sulle donne sia ingente: «Mia madre si è ammalata all’età di 75 anni. Dopo quattro anni, non era più in grado di stare a casa da sola. Andavo da lei di giorno, poi anche la notte lasciando i miei figli adolescenti. Poi non riuscivo più a gestire le due case per cui siamo stati tutti insieme con la mamma, passando tutto il calvario della sua malattia, le notti insonni. Quest’anno è stata male e ho dovuto trasferirla in una residenza definitiva».

«All’interno delle famiglie dei malati si consumano veri e propri drammi ai quali il nostro sistema di welfare non riesce ancora a dare risposte soddisfacenti – ha dichiarato Patrizia Spadin, fondatrice e presidente di AIMA. Abbiamo la necessità di una strategia nazionale che consenta di affrontare la malattia, soprattutto perché lo scenario è destinato ad aggravarsi nei prossimi anni anche a causa del processo di invecchiamento della popolazione italiana. Per questo AIMA e Società Italiana di Neurologia (SIN) hanno elaborato il documento ‘7 buoni motivi e 7 buone proposte per non dimenticare l’Alzheimer’» ha concluso Patrizia Spadin.

La Giornata Mondiale Alzheimer

Istituita nel 1994 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la Giornata Mondiale Alzheimer ricorre ogni anno il 21 settembre con l’obiettivo di accrescere la consapevolezza dell’opinione pubblica intorno a questa grave malattia che nel mondo colpisce circa 40 milioni di persone.

Informazioni su AIMA

AIMA, l’Associazione italiana malattia di Alzheimer, è l’organizzazione no-profit italiana che sostiene i pazienti affetti da Alzheimer e le loro famiglie. AIMA è stata la prima associazione in Italia a parlare pubblicamente di Alzheimer, una malattia fino a quarant’anni fa del tutto ignorata. Fondata nel 1985 da Patrizia Spadin, che ricopre la carica di Presidente, la missione di AIMA è di “non dimenticare chi dimentica”. In Italia i casi di demenza sono 1,2 milioni, di cui circa 600mila con Alzheimer, un dato che raddoppierà entro il 2030. La prognosi media della mattia di Alzheimer è di 12 anni e le persone coinvolte nell’assistenza sono 3 milioni.

Oggi AIMA conta 15 associazioni territoriali, 10 centri d’ascolto e altrettanti gruppi operativi, che operano in 10 regioni italiane con l’obiettivo di realizzare una rete di solidarietà e aiuto per i pazienti e per le loro famiglie. Dalla sua fondazione a oggi AIMA ha offerto supporto ad almeno tre milioni di famiglie in tutta Italia. E con una media di 10mila telefonate ogni anno, la Linea Verde Alzheimer 800 679 679 di AIMA, unica linea telefonica nazionale gratuita, ha raccolto dal 1997 ad oggi più di 200mila chiamate.



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