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Giulia Tramontano trovata morta, fidanzato sul web cercava come ucciderla


La ricostruzione dell’omicidio della 29enne di Senago, organizzato prima che rientrasse a casa

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(Foto Fotogramma)

Ricerche in rete su come uccidere la fidanzata e poi sbarazzarsi del copro. A farle Alessandro Impagniatiello, il 30enne che questa notte ha confessato l’omicidio della compagna Giulia Tramontano. Ricerche fatte poco prima che la 29enne di Senago rientrasse in casa sabato sera. È quanto emerso durante la conferenza stampa convocata in procura a seguito del fermo.

Omicidio premeditato da parte del fidanzato

“Questo omicidio oggi lo qualifichiamo come premeditato per le chat, i messaggi e le ricerche su internet che ci dicono che l’assassino prima di incontrare la sua vittima aveva già in animo di ucciderla”, ha detto il comandante provinciale dei carabinieri di Milano, Iacopo Mannucci Benincasa. “Sono state proprio le ricerche in rete che ci hanno consentito di capire che stava aspettando la vittima a casa e aveva già deciso come ucciderla e come disfarsi del cadavere”, ha aggiunto la pm Alessia Menegazzo, aggiungendo che proprio “il combinato disposto delle telecamere, delle stringhe di ricerca e degli arrivi ci ha consentito di avere orari precisi” sugli spostamenti di Impagniatiello.

“Giulia aveva già sopportato atteggiamenti violenti”

“Questa vicenda rappresenta ancora una volta l’esito e la tragica conseguenza di atteggiamenti sopportati dalla donna di violenza da parte del suo compagno”, ha sottolineato il procuratore aggiunto Letizia Mannella che ha aggiunto: “Si tratta di femminicidio”. E ha sottolineato: “La ragazza aveva già dovuto subire un tradimento grave ed era incinta. E soprattutto la donna ha subito l’estrema violenza dell’omicidio in quanto donna e compagna di una persona che non la voleva più come tale”. A chi domandava se Impagniatiello avesse precedenti per violenza contro le donne, Mannella ha risposto di no.

Pm: “Mai andare a incontro chiarificatore”

“Quello che è veramente importante in questa vicenda è che deve insegnare a noi donne di non andare mai all’incontro della spiegazione. È un momento da non vivere mai, perché estremamente pericoloso”, ha detto ancora Mannella. La vittima sabato sera era andata a Senago nella casa dove viveva con l’assassino per chiarirsi, dopo che la 29enne incinta di 7 mesi nel pomeriggio aveva incontrato l’amante dell’uomo.

L’incontro di Giulia con l’amante

È avvenuto alle 17 di sabato pomeriggio all’Armani Bamboo Bar, dove Impagniatiello lavorava come barman, l’incontro tra la vittima e l’altra donna del compagno, un’americana che lavorava con lui al locale. Il 30enne, fermato per l’omicidio premeditato della compagna, non ha partecipato all’incontro, in cui – ha riferito in conferenza stampa l’aggiunto Letizia Mannella – “c’era stata solidarietà tra le due donne al punto che” la collega e amante di Impagniatiello, che era rimasta anche lei incinta ma aveva interrotto la gravidanza, “si è mostrata preoccupata”.

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