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Gli astronomi hanno appena proposto una nuova definizione di pianeta



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Nell’ormai lontano 2006, l’Unione Astronomica Internazionale (IAU) decise di compiere una rivoluzione senza precedenti. Aggiornare la definizione stessa di pianeta, a seguito delle ultime scoperte riguardanti gli esopianeti. Ciò provocò diverse controversie scientifiche, risolte in parte solo recentemente.

Secondo questa definizione, un pianeta è un corpo celeste che orbita attorno ad una stella e che ha una massa sufficiente affinché la sua gravità superi le forze del suo stesso corpo rigido, facendogli assumere una forma (il più possibile) rotonda. Oltre a ciò, un pianeta deve aver ripulito le zone circostanti alla sua orbita da meteoriti, gas e altri corpi celesti, al di fuori dei suoi satelliti.

Queste definizione condannò per esempio Plutone a venir considerato un pianeta nano e nel corso dei decenni non sembra aver soddisfatto adeguatamente gli astronomi. Troppe sono infatti le eccezioni che sono state scoperte a questa definizione, soprattutto quando si parla di esopianeti, obbligando gli esperti a un ripensamento.

La nuova definizione è invece la seguente: un pianeta è un corpo celeste che orbita attorno a una o più stelle, che è più massiccio di 10 alla 23 kg ed è meno massiccio di 13 masse di Giove.

Per quanto sia stata appena formulata e approvata dalla maggioranza degli astronomi che fanno parte dell’IAU, tuttavia questa definizione potrebbe essere stata già superata dalla realtà. Alcuni esopianeti potrebbero essere infatti troppo grandi per rientrare nelle nuove “regole”.

Si conoscono alcuni super giganti gassosi così grandi che al loro interno è possibile trovare le tracce di eventi di fusione termonucleare, che li rendono simili a una piccola stella o a una nana bruna.

Ancora più complesse sono i requisiti di sfericità. Gli esopianeti non possono essere osservati direttamente per stabilirne la forma, quindi questo parametro è stato progressivamente abbandonato dalle autorità scientifiche.

“Avere definizioni ancorate alla quantità più facilmente misurabile, la massa, elimina le discussioni sul fatto che un oggetto specifico soddisfi o meno il criterio. Questa è la debolezza della definizioni attuali”, ha affermato il dott. Brett Gladman, ricercatore presso l’Università della British Columbia, che più volte si è espresso sui requisiti precedenti.

Esistono inoltre alcuni corpi celesti che sembrano seguire i pianeti lungo la loro orbita, come quelli facenti parte delle due fasce di asteroidi che seguono Giove, definiti dagli astronomi come fascia dei Greci e dei Troiani.

La nuova definizione di pianeta è stata pubblicata sulla rivista Planetary Science Journal e per quanto bisogna ancora di alcuni miglioramenti dovrebbe essere utilizzata nei prossimi anni.



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