zecche virus wetland

Il virus delle paludi, noto anche come Wetland virus, è un nuovo patogeno trasmesso dalle zecche che sta suscitando preoccupazione in Cina. Questo virus può provocare febbre e seri problemi neurologici. Ricerche condotte da un team del Beijing Institute of Microbiology and Epidemiology, guidato da Wei Liu, hanno messo in luce i rischi associati al virus, appartenente al genere orthonairovirus della famiglia Nairoviridae. È stato avviato un piano di sorveglianza attiva per monitorare i pazienti con sintomi febbrili dopo punture di zecche. L’allerta è scattata dopo il caso di un uomo di 61 anni che, cinque anni fa, era stato punto da una zecca in un parco palustre nella Mongolia interna, sviluppando sintomi gravi come febbre, vertigini e mal di testa.

La TBE (encefalite da zecche), che è un’altra forma di meningite, è il focus dell’attenzione in Italia, specialmente nel Nord Est, dove la sua incidenza è aumentata. I casi di TBE nel Bellunese hanno portato a misure preventive, poiché questa malattia viene trasmessa dalla zecca Ixodes ricinus, che si trova in ambienti boschivi e umidi che potrebbero espandersi a causa del cambiamento climatico. La TBE causa sintomi influenzali e, sebbene non esista una cura specifica, la malattia può essere gestita con trattamenti di supporto.

Claudio Venturelli, entomologo, sottolinea che il Wetland virus non è ancora una minaccia reale in Europa, anche se è presente la zecca vettore. Gli studi dimostrano che, se trattati correttamente, i pazienti non rimangono con conseguenze a lungo termine. Tuttavia, la TBE rappresenta un rischio maggiore in Italia, dove il monitoraggio è attivo e esiste un vaccino. Venturelli raccomanda di prestare particolare attenzione per chi lavora all’esterno o si muove in aree boschive.

È fondamentale ispezionarsi dopo passeggiate in zone a rischio, prestando attenzione ai punti dove le zecche potrebbero attaccarsi. In caso di morso, è importante rivolgersi a un medico per prevenire malattie come la borreliosi o la malattia di Lyme. La profilassi antibiotica può essere avviata tramite un esame del sangue, quindi la prevenzione e l’attenzione sono chiavi nel contenimento di questi virus trasmessi da zecche.

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