Il 1° novembre 2007, Meredith Kercher, una studentessa britannica, fu trovata morta nel suo appartamento a Perugia, in Italia. L’omicidio suscitò grande attenzione mediatica e di conseguenza la polizia avviò un’indagine che portò all’arresto di tre persone: Amanda Knox, Raffaele Sollecito e Rudy Guede.
Rudy Guede, un uomo ivoriano, è stato riconosciuto colpevole dell’omicidio di Meredith nel 2008. Ha ricevuto una condanna a 30 anni di carcere, che è stata ridotta a 16 anni in appello. Guede ha sempre sostenuto che l’omicidio fosse avvenuto in un’aggressione da parte di più persone, ma ha sempre negato di essere l’unico responsabile. Oggi, Guede è stato rilasciato nel 2023 per buona condotta.
Amanda Knox e Raffaele Sollecito, entrambi studenti al momento del crimine, furono inizialmente accusati e condannati nel 2009. La loro condanna generò un’ampia controversia e ripetute battaglie legali. Tuttavia, nel 2015 la Corte di Cassazione italiana dichiarò entrambi non colpevoli, annullando le precedenti condanne. Amanda Knox tornò negli Stati Uniti, dove ha lavorato come scrittrice e relatrice, affrontando le ripercussioni mediatiche del suo caso, e ha anche fondato un’organizzazione no-profit per aiutare persone ingiustamente accusate. Nel 2023, Knox ha pubblicato un libro autobiografico, condividendo la sua esperienza.
Raffaele Sollecito, dopo la scarcerazione, ha tentato di ricostruire la sua vita. Si è laureato in ingegneria informatica e ha intrapreso una carriera nel campo della tecnologia e della scrittura. Le sue esperienze lo hanno portato a collaborare con i media e a partecipare a eventi pubblici, dove discute delle ingiustizie legali. Nel 2022, ha anche pubblicato un libro in cui narra la sua versione della storia e le difficoltà vissute dopo l’ingiusta accusa.
Oggi, sebbene le loro vite siano state segnate in modo indelebile dall’omicidio di Meredith, Guede, Knox e Sollecito hanno intrapreso percorsi differenti. Guede ha concluso la sua pena e ha cercato di reintegrarsi nella società, mentre Knox e Sollecito hanno dedicato parte del loro tempo a sensibilizzare sulle ingiustizie del sistema legale, continuando a vivere lontano dall’ombra dell’omicidio che ha cambiato per sempre le loro vite e quelle degli altri coinvolti.