martedì, Ottobre 1, 2024
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il genoma più lungo di sempre



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Il DNA è una molecola estremamente complessa – composta da gruppi fostato, zuccheri e basi azotate, che compongono i vari nucleotidi – ma ciò che ha da sempre stupito i biologi è stata la sua lunghezza, estremamente variabile.

Recentemente un gruppo di biologi provenienti da diverse università del mondo ha scoperto che una semplice felce che cresce fra le isole della Nuova Caledonia, la Tmesipteris oblanceolata, alta pochi centimetri, presenta il genoma più lungo del mondo (160,45 coppie di gigabasi, dove un gigabase presenta 1 milione di basi).

Se fosse infatti possibile svolgere il DNA contenuto in ciascuna cellula di questa piantina, otterremmo un filamento lungo più di 100 metri, quasi il doppio dell’altezza della Torre di Pisa (alta solamente 57 m).

Per contenere tutto questo DNA all’interno del nucleo, le cellule della T. oblanceolata sono molto grandi, una condizione svantaggiosa per la fotosintesi ma anche per la crescita stessa della pianta.

“Dal punto di vista evolutivo, quindi, paradossalmente avere dei DNA molto lunghi non è molto vantaggioso, anche perché se sei una pianta si solito perdi la competizione con le piante a crescita rapida” ha dichiarato una delle autrici della scoperta, Illie Leitch, che insieme al resto del team ha pubblicato un articolo sulla rivista iScience.

Con la scoperta di questa piantina, gli scienziati ritengono anche di aver trovato una sorta di limite allo sviluppo del DNA. Al momento, per una pianta, avere un genoma ancora più lungo equivarrebbe infatti al suicidio, visto che gestire tutte queste basi è un lavoro estremamente difficile e complesso, che aumenta sensibilmente il rischio di sviluppare tumori. “Inoltre, maggiori quantità di DNA rischierebbe semplicemente di far esplodere le cellule”.

Per ottenere queste informazioni, i ricercatori si sono dovuti anche recare in Nuova Caledonia, un viaggio non molto semplice che li ha condotti in alcune delle foreste meno esplorate del Pacifico.

Per divenire il il DNA più lungo in natura, ovviamente il genoma della T. oblanceolata ha subito un numero incredibilmente alto di mutazioni, che l’hanno portato a crescere in lunghezza. A differenza del DNA degli esseri umani o degli altri animali, il genoma delle piante sembra resistere efficacemente a queste trasformazioni, che in teoria dovrebbero limitarne la funzionalità.

Seppur le piante risultano più efficienti in questo, tuttavia anche il nostro DNA è in grado di assorbire parte delle mutazioni, senza subire danni. Ciò ci permette di capire quanto siamo cambiati nel corso del tempo.



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