Sara Centelleghe, una ragazza di 19 anni, è stata uccisa nella notte tra il 25 e il 26 ottobre a Costa Volpino, Bergamo. Il suo killer, Jashandeep Badhan, 19 anni, ha confessato di aver aggredito la giovane dopo averla sorpresa mentre frugava nel suo zaino, nel quale cercava droga. Secondo il racconto del killer durante l’interrogatorio, era andato nell’appartamento di Sara per uno “scambio di droga” con un’amica di lei.
La vittima e l’assassino erano vicini di casa, ma Badhan afferma che si conoscevano solo di vista. Nel corso della sera, egli aveva fissato un incontro per il suo scambio di sostanze stupefacenti, avendo contattato l’amica di Sara. Mentre l’amica aspettava fuori, Badhan è entrato nell’appartamento della vittima. Sara stava dormendo quando il killer, cercando hashish, ha iniziato a frugare nello zaino dell’amica. Al risveglio della giovane, Badhan, temendo che potesse avvisare le autorità, l’ha colpita con dei pugni.
Sara ha provato a difendersi, scatenando una colluttazione tra i due. Durante l’accesa lotta, Badhan è riuscito a far cadere Sara e, approfittando della situazione, è andato in cucina per prendere un paio di forbici. Con l’arma in mano, ha colpito ripetutamente la ragazza, fermandosi solo quando si è reso conto che non si stava più muovendo. L’atto violento è stato motivato dalla disperazione di procurarsi droga senza essere scoperto.
A seguito dell’omicidio, il gip ha disposto che Badhan fosse sottoposto a osservazione psichiatrica per almeno 30 giorni. La dinamica dell’omicidio ha scatenato un forte impatto emotivo, in particolare nella comunità locale e nella famiglia di Sara, il cui padre ha condiviso la sua devastazione per la perdita della figlia in un’intervista televisiva, descrivendola come una brava ragazza. L’aggressione di Badhan ha messo in luce le tragiche conseguenze della tossicodipendenza e della violenza.