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Il Pd chiede le dimissioni dai vertici Rai

La situazione di Paolo Corsini, manager della Rai, è deteriorata dopo un confronto con Corrado Formigli, in seguito ad alcune sue dichiarazioni legate a slogan fascisti e simpatie di estrema destra espresse sui social media. Il Partito Democratico, attraverso l’europarlamentare Sandro Ruotolo, ha richiesto le dimissioni immediate di Corsini, accentuando la gravità della situazione. Il contesto si complica ulteriormente con la pubblicazione del libro di Massimo Arcangeli, docente universitario, il quale analizza il caso di Corsini come un esempio della difficoltà del Paese a confrontarsi con il periodo fascista.

Corsini è stato convocato rapidamente da dirigenti Rai, tra cui l’amministratore delegato Giampaolo Rossi, il quale ha mostrato chiari segni di disappunto. Il PD ha ribadito la richiesta di dimissioni dopo le affermazioni offensive di Corsini nei confronti di Formigli e in seguito alla lettura del libro di Arcangeli, che documenta l’apologia del fascismo nei post di Corsini. Ruotolo ha sottolineato che la Rai non può permettersi di mantenere una figura con tali inclinazioni nel servizio pubblico.

Il libro di Massimo Arcangeli si concentra sui post di Facebook di Corsini, evidenziando le sue aperte simpatie fasciste e l’appartenenza al partito Fratelli d’Italia. Corsini ha diffusamente condiviso citazioni di Mussolini e ha postato messaggi provocatori in prossimità del 25 aprile, giorno della Liberazione. Inoltre, ha preso parte a eventi legati all’estrema destra, compresi concerti e manifestazioni denominate “270bis”, il cui leader è noto per posizioni controverse riguardanti eventi storici come la strage di Bologna.

Arcangeli esprime preoccupazione per il ruolo pubblico di Corsini, affermando che solo un’Italia che non ha affrontato seriamente il suo passato fascista può tollerare simili comportamenti nel servizio pubblico. Corsini, quindi, diventa il simbolo di un problema più ampio nelle istituzioni italiane che devono confrontarsi con le eredità storiche del Ventennio fascista. Le dichiarazioni e le attività del manager sollevano questioni cruciali sulla direzione ideologica del servizio pubblico e sulla necessità di responsabilità da parte di chi occupa posizioni di potere.

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