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venerdì, Ottobre 11, 2024
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Il Pixel 9 Pro XL condivide i tuoi dati personali ogni 15 minuti

Recentemente, Cybernews ha pubblicato un rapporto allarmante riguardo il Pixel 9 Pro XL, affermando che il dispositivo condivide dati personali con Google ogni 15 minuti, anche prima della configurazione. Questi dati includerebbero informazioni come la posizione, l’indirizzo email, il numero di telefono e le app installate. Tuttavia, GrapheneOS, un fork di Android dedicato alla privacy, ha evidenziato che tale comportamento non è esclusivo del Pixel 9 Pro XL, ma è una pratica comune per tutti i dispositivi Android. Anche iOS, infatti, raccoglie dati simili.

In risposta al rapporto, Google ha dichiarato che la privacy e la sicurezza degli utenti sono prioritarie. Un portavoce ha precisato che gli utenti possono gestire la condivisione dei dati e le autorizzazioni durante la configurazione del dispositivo. Inoltre, ha affermato che il rapporto manca di contesto e fraintende dettagli tecnici, sottolineando che la trasmissione di dati è necessaria per servizi legittimi in tutti i dispositivi mobili, a prescindere dal produttore o dal sistema operativo.

Google sta anche apportando modifiche per migliorare la privacy su Android. Alla fine dello scorso anno, ha annunciato di voler trasferire la funzione “Your Timeline”, che tiene traccia della cronologia delle posizioni, dal cloud ai dispositivi stessi. Gli utenti riceveranno presto un’email con opzioni per gestire le impostazioni di cronologia delle posizioni, compresa l’opzione per la cancellazione automatica dei dati dopo tre o 18 mesi.

In merito alla questione, GrapheneOS ha commentato su X, chiarendo che l’articolo di Cybernews presenta informazioni errate e rappresenta male dettagli come la localizzazione basata su rete, che non è esclusiva dei Pixel. Hanno anche messo in guardia sull’idea che passare a un dispositivo Android non-Pixel con Google Play ridurrebbe problematiche di privacy; al contrario, si otterrebbe un dispositivo meno sicuro e potenzialmente esposto a ulteriori rischi dalla presenza di servizi OEM. Infine, iOS ha funzioni equivalenti a quelle menzionate nel rapporto, evidenziando che nessun sistema è esente da problematiche relative alla privacy.

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