mercoledì, Ottobre 2, 2024
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il ruolo del fenomeno celeste nella scomparsa dei mammut



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Per centinaia di migliaia di anni, i mammut lanosi hanno prosperato sulla Terra, percorrendo maestosamente le regioni ghiacciate. Poi, qualcosa cambiò. In breve tempo geologico, i mammut scomparvero, con gli ultimi esemplari che si estinsero circa 4.000 anni fa sull’isola di Wrangel, nell’Artico.

Sebbene si pensi che l’uomo abbia contribuito significativamente al loro declino, non è chiaro cosa abbia innescato i cambiamenti climatici che li hanno messi in pericolo. Una teoria suggerisce che circa 13.000 anni fa, un evento cosmico abbia colpito la Terra, riscaldando il pianeta oltre i limiti tollerabili per i mammut e favorendo altre specie.

Questa teoria, conosciuta come l’ipotesi dell’impatto del Dryas recente (YDIH), è altamente controversa. Tuttavia, alcuni scienziati, tra cui l’archeologo Christopher Moore dell’Università della Carolina del Sud, credono nella sua validità e stanno cercando prove a supporto. “Dove sono i crateri?“, chiedono i critici. Moore e il suo team credono che le prove possano trovarsi sotto la superficie terrestre e affermano di averne trovate alcune sotto forma di minerali che si spiegano meglio con un impatto cometario.

Nel loro ultimo studio, i ricercatori descrivono diverse linee di evidenza che suggeriscono un tale impatto. Hanno analizzato strati di sedimenti provenienti da circa 50 siti in tutto il mondo, datati con l’analisi del radiocarbonio a circa 12.800 anni fa, il periodo in cui si ritiene sia avvenuto l’impatto. Tra i reperti, microparticelle associate a incendi diffusi, elevate concentrazioni di platino e microsferule di ferro, tutte caratteristiche di un evento di impatto.

Inoltre, per la prima volta, sono stati rilevati grani di quarzo fratturati da shock in strati sedimentari della stessa epoca, segno di una pressione enorme causata da un impatto significativo. Moore paragona l’effetto a “mettere 75 elefanti su una moneta da 25 centesimi“.

L’insieme di queste prove suggerisce che un impatto cometario potrebbe aver colpito la Terra 12.800 anni fa, senza lasciare un cratere evidente, ma causando un’onda d’urto simile all’evento di Tunguska del 1908. Tuttavia, è ancora lontano dall’essere una prova definitiva. Alcuni scienziati, come Vance Holliday dell’Università dell’Arizona, criticano la metodologia e le conclusioni della YDIH.



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