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Il 15 settembre 2024, si è discusso dell’importanza crescente dei Patient-Reported Outcomes (PRO) per i pazienti oncologici. Questi questionari somministrati ai pazienti consentono una valutazione diretta della loro condizione senza l’intermediazione degli operatori sanitari. I PRO sono ormai considerati gli standard d’oro per la valutazione dei sintomi soggettivi, sia nella pratica clinica che negli studi clinici. Nonostante le sfide manifestate per quanto riguarda l’utilizzo dei PRO come endpoint, i risultati recenti di vari studi clinici dimostrano l’impatto positivo di questo strumento sulla qualità di vita dei pazienti. Queste evidenze sostengono la necessità di un cambiamento culturale nel settore sanitario, favorevole all’integrazione delle cartelle cliniche elettroniche con strumenti per la raccolta dei PRO.

Secondo l’oncologo Di Maio, utilizzare i PRO permette di dare maggiore voce ai pazienti, consentendo loro di riferire direttamente il loro stato di benessere o malessere durante i percorsi diagnostici e terapeutici. Tradizionalmente, in oncologia si sono usati endpoint standard per valutare i trattamenti e le loro tossicità, basandosi su esami clinici anziché sul vissuto del paziente. Raccogliere il punto di vista del paziente solo attraverso colloqui non è sufficiente; è essenziale anche utilizzare strumenti validati, noti come PROMS (Patient Reported Outcome Measures), che forniscono dati più accurati e dettagliati.

Negli ultimi anni, i PROMS hanno acquisito importanza sia nella ricerca clinica, dove facilitano una comprensione più approfondita della qualità della vita e del benessere dei pazienti, sia nella pratica clinica, migliorando il rapporto medico-paziente. Un elemento cruciale è la possibilità di analizzare in tempo reale le risposte ai questionari, consentendo una gestione più mirata e personalizzata dei pazienti. Tra i temi ricorrenti emerge la “fatigue”, un sintomo comune tra i pazienti oncologici, che spesso viene ignorato o minimizzato dai medici. Questo evidenzia l’importanza di una comunicazione continua e strutturata per garantire che le esperienze dei pazienti vengano adeguatamente considerate nel loro percorso di cura.

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