emporio milano incendio3 fg scaled

Il 16 settembre 2024, si è aperta un’indagine da parte della procura di Milano riguardo a un incendio scoppiato giovedì sera in un emporio cinese situato in via Ermenegildo Cantoni. Questo incendio ha causato la morte di tre giovani di età compresa tra i 17 e i 24 anni. Il fascicolo è stato assegnato al pm Luigi Luzi e coordinato dal procuratore capo Marcello Viola, ed è attualmente a carico di ignoti. I vigili del fuoco stanno continuando i sopralluoghi e non hanno ancora chiarito la causa dell’incendio; una delle ipotesi è che si tratti di un innesco “lento”, difficile da individuare.

Le indagini fatte dai carabinieri si stanno concentrando su una possibile tentata estorsione. Il giorno prima dell’incendio, il padre del proprietario del negozio avrebbe denunciato minacce ricevute da un individuo, che avrebbe chiesto ventimila euro in cambio della sua incolumità. Anche la moglie del titolare sarebbe stata minacciata il giorno seguente. Le richieste di denaro sembrerebbero riguardare un debito preesistente, piuttosto che una richiesta di pizzo tipica dell’estorsione.

Nelle prossime ore sono previsti accertamenti bancari sulla famiglia proprietaria dell’emporio e sui loro affari, mentre continua l’analisi delle immagini delle telecamere di sorveglianza presenti nell’area circostante. Al momento, non sono stati individuati movimenti sospetti nelle registrazioni delle telecamere; infatti, non risultano avvicinamenti al negozio di mobili e arredi.

La situazione è ancora in fase di sviluppo, con le autorità che cercano di fare luce sulle circostanze che hanno portato a questa tragedia, nonché sulla possibile connessione con le minacce ricevute dal titolare del negozio. La comunità è in attesa di ulteriori aggiornamenti mentre le indagini continuano a ricercare indizi utili per chiarire la natura dell’incendio e i legami con le presunte minacce estorsive. La morte di questi giovani rappresenta una perdita tragica e scioccante per la comunità locale, e le autorità stanno lavorando per garantire che giustizia venga fatta.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *