Indochine Photo Credit © Stephane Ridard 2024 pp 09 17.webp

La rock band francese INDOCHINE ha lanciato un nuovo doppio album intitolato “Babel Babel”, un progetto ambizioso composto da 17 brani, realizzato tra giugno 2021 e agosto 2023, in diverse città tra cui Parigi, Boulogne, Bruxelles e Londra. La maggior parte delle canzoni è stata co-scritta dal frontman Nicola Sirkis e dal chitarrista/tastierista oLi dE SaT, in collaborazione con gli altri membri della band: Marc Eliard (basso), Boris Jardel (chitarre) e Ludwig Dahlberg (batteria). Il mixaggio è stato curato da Mark ‘Spike’ Stent, noto vincitore di Grammy, mentre l’artwork visivo è realizzato dal celebre fotografo e regista David LaChapelle.

Il titolo “Babel Babel” si ispira alla mitica torre e riflette l’ambizione della band di oltrepassare i confini musicali. L’album integra una varietà di influenze, spaziando dal new wave e synth-pop fino all’alt-rock e post-punk, mescolandosi con suoni contemporanei ispirati a band come Blur, MGMT e New Order. Ne risulta un lavoro intenso, caratterizzato da arrangiamenti ricchi e dall’energia accumulata durante il loro massiccio tour negli stadi di Francia.

La scrittura di Sirkis esplora temi più profondi e personali, affrontando la perdita di amici e familiari e i conflitti globali, come la guerra in Ucraina, vista attraverso le sue radici moldave. Le canzoni trattano di amore, guerra, speranza e questioni di gender, offrendo una riflessione sulla condizione umana nel mondo contemporaneo, segnato da confusione e un eccesso di rumore comunicativo.

Il singolo di lancio, “Le chant des cygnes”, è un inno alt-pop che sostiene le donne iraniane contro le restrizioni dell’hijab imposto. Tra i brani salienti dell’album ci sono la potente traccia di apertura “Showtime” (con Ana Perrote), la danza disco di “Victoria”, e collaborazioni con la scrittrice Chloé Delaume e la London Symphony Orchestra. Alternando momenti intimi a episodi epici, “Babel Babel” promette di offrire un’esperienza mozzafiato anche dal vivo.

La tracklist include titoli come “Ma vie est à toi”, “Le garçon qui rêve”, e “Seul au paradis”, confermando l’unicità e l’innovazione del lavoro degli Indochine.

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