martedì, Ottobre 1, 2024
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Italia, inflazione scende meno delle attese ad agosto: +5,5% su anno



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– Secondo le stime preliminari dell’Istat, nel mese di agosto 2023 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività NIC, al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,4% su base mensile e del 5,5% su base annua, da +5,9% del mese precedente e contro attese per un +5,3%.

La decelerazione del tasso di inflazione si deve prevalentemente al rallentamento su base tendenziale dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati da +7,0% a +5,7%, dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona da +6,6% a +5,9%, degli Alimentari non lavorati da +10,4% a +9,2%, dei Servizi relativi ai trasporti da +2,4% a +1,2%, dei Beni durevoli da +5,4% a +4,6% e, in misura minore, degli Alimentari lavorati da +10,5% a +10,1%. Tali effetti sono stati solo in parte compensati da una moderata accelerazione dei prezzi dei Servizi relativi all’abitazione da +3,6% a +4,0% e dall’attenuarsi della flessione degli Energetici regolamentati da -30,3% a -29,0%.

L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi rallenta ancora da +5,2% a +4,8%, così come quella al netto dei soli beni energetici da +5,5%, registrato a luglio, a +5,1%.

Si affievolisce la crescita su base annua dei prezzi dei beni da +7,0% a +6,4% e quella dei servizi da +4,1% a +3,6%, riducendo il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni a -2,8 punti percentuali, dai -2,9 di luglio.

I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona registrano un ulteriore rallentamento in termini tendenziali da +10,2% a +9,6%, mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto subiscono un’accelerazione da +5,5% a +7,0%.

L’aumento congiunturale dell’indice generale si deve principalmente all’aumento dei prezzi degli Energetici sia regolamentati +2,0% sia non regolamentati +1,7%, dei Servizi relativi ai trasporti +1,2%, degli Alimentari lavorati +0,8%, dei Beni durevoli e dei Servizi relativi all’abitazione +0,4% entrambi; tali effetti sono stati solo in parte compensati dall’attenuazione dei prezzi degli Alimentari non lavorati -0,5%.

L’inflazione acquisita per il 2023 è pari a +5,7% per l’indice generale e a +5,2% per la componente di fondo.

In base alle stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo IPCA aumenta dello 0,2% su base mensile e del 5,5% su base annua in decelerazione da +6,3% di luglio e contro il +5,6% atteso dagli analisti. La flessione più marcata dell’IPCA, rispetto a quella osservata nel NIC, si deve alla dinamica dei saldi estivi di cui il NIC non tiene conto: i prezzi di Abbigliamento e calzature registrano un calo congiunturale -3,1% più ampio di quello di agosto 2022 -0,7%, determinando così, per questa divisione di spesa, un rallentamento da +5,4% a +2,8%.

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