venerdì, Ottobre 4, 2024
HomeGossip e CuriositàKim Kardashian chiede la liberazione dei Menendez: “Non sono mostri”

Kim Kardashian chiede la liberazione dei Menendez: “Non sono mostri”

Tre settimane fa, Kim Kardashian ha visitato in prigione Erik e Lyle Menendez, insieme all’attore Cooper Koch. Durante questo incontro, ha redatto una lettera pubblicata dalla NBC, nella quale chiede la scarcerazione dei fratelli Menendez, sostenendo che il loro secondo processo non sia stato giusto. Secondo Kardashian, la condanna all’ergastolo è stata influenzata da vari fattori, come l’esclusione di prove sulle violenze subite dai due e un contesto che non favoriva le vittime maschili.

Kardashian sottolinea che gli uomini, a causa delle loro esperienze, non sono gli stessi di quando erano ragazzi. Lyle e Erik Menendez, rispettivamente di 21 e 18 anni nel 1989, furono condannati per l’omicidio dei genitori. Tuttavia, entrambi dichiararono di aver subito abusi fisici ed emotivi per anni. Questi abusi, secondo Lyle, iniziarono a soli sei anni e duraro fino all’età adulta. Dopo aver vissuto nel terrore, i fratelli scelsero di porre fine al loro incubo in un modo che ritennero l’unica possibilità.

Il primo processo si svolse con due giurie distinte e grazie alle testimonianze dei familiari, oltre metà dei giurati votò non colpevole, portando a un processo nullo. Nel secondo processo, le regole cambiarono: i fratelli furono processati insieme e gran parte delle prove di abuso vennero escluse. Questo rese difficile per i giurati avere una visione completa del caso. Il pubblico ministero derise la loro difesa, e alla fine i Menendez furono condannati all’ergastolo senza possibilità di libertà vigilata, restando in carcere per quasi 35 anni.

Kardashian critica il sistema giudiziario, affermando che se i Menendez fossero state donne, avrebbero avuto più chances di ottenere un trattamento più giusto. Durante la sua visita, ha notato che entrambi i fratelli, nonostante la loro condanna, sono uomini gentili e impegnati nel migliorare se stessi e aiutare gli altri in prigione. Diverse testimonianze di familiari hanno sostenuto la loro liberazione.

Conclude affermando che, in un contesto odierno, il loro caso potrebbe avere un esito radicalmente diverso e spera che la condanna all’ergastolo venga riconsiderata, poiché Erik e Lyle meritano di essere ascoltati e aiutati.

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