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venerdì, Novembre 1, 2024
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La Dc? “Si chiamò ‘Cristiana’ per un incidente”

Sapevate che la Democrazia Cristiana si chiamò “cristiana” a causa di un incidente? Maurizio Eufemi, già senatore e assistente del presidente del gruppo parlamentare DC, racconta che durante la clandestinità, Fanfani, Lazzati, La Pira e Dossetti si riunirono per discutere il nome del partito. Non volevano l’aggettivo “cristiana” e incaricarono Dossetti di comunicarlo a De Gasperi. Tuttavia, Dossetti ebbe un incidente stradale a Civitella Marittima e non poté rappresentare il verdetto. Fanfani, dopo un comizio in Maremma, riconobbe che la popolazione locale aveva avuto un ruolo fondamentale nella storia della DC, legata anche ai finanziamenti per migliorare le strade, sebbene rimanessero difficili da percorrere per i camionisti.

Successivamente, Eufemi narra il legame tra la DC e la Maremma durante la riforma agraria. Fanfani racconta di un compito assegnatogli dal padre notai, dove dovette copiare un rogito di venti pagine di latifondisti, che lo porterà a promuovere una riforma agraria su circa 742 mila ettari, di cui 178 mila in Maremma. La DC, come noto, era caratterizzata da una dialettica interna difficile, ma sempre tesa verso la mediazione e la condivisione delle scelte, anche nei momenti critici.

Durante il consiglio nazionale di Grottaferrata nel 1951, De Gasperi avvertì Dossetti sull’importanza dell’unità per evitare di essere travolti da una valanga politica. Eufemi evidenzia severi scontri interni, come quello sul patto atlantico, dove si votò un ordine del giorno che vide la maggioranza schiacciante a favore. Con il congresso di Venezia, cercò di pacificare le posizioni tra De Gasperi e Dossetti, nonostante le tensioni generate nei successivi scritti di Cronache sociali.

Le visioni contrastanti tra De Gasperi e Dossetti riguardarono il ruolo del partito nel Parlamento, politica estera, e le relazioni con il PCI. Eufemi sottolinea che la sinistra DC temeva un conflitto civile, mentre De Gasperi si trovava a fronteggiare un’opposizione interna sempre più decisa. In futuro, Fanfani e Moro dovettero affrontare il moderatismo dei dorotei. Infine, l’umiltà di De Gasperi emerge in una lettera a Sergio Paronetto, evidenziando il suo bisogno di consigli illuminati.

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