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martedì, Ottobre 15, 2024
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La premier si reca in Libano

Giorgia Meloni ha espresso ferme critiche nei confronti di Israele e del primo ministro Benjamin Netanyahu durante le comunicazioni al Senato, in vista del Consiglio europeo del 15 ottobre. La premier ha denunciato gli attacchi israeliani alle basi Unifil in Libano, sottolineando che, sebbene non ci siano state vittime o danni rilevanti, tali azioni non possono essere considerate accettabili. Meloni ha ribadito che l’Italia richiede garanzie per la sicurezza dei propri soldati, sia nell’ambito della missione Unifil sia in altre missioni bilaterali.

La leader di Fratelli d’Italia ha caratterizzato il comportamento delle forze israeliane come “del tutto ingiustificato” e una chiara violazione della risoluzione 1701 dell’Onu. Ha esortato a lavorare per garantire la piena applicazione di tale risoluzione, proponendo di potenziare le capacità di Unifil e delle forze armate libanesi, per fermare l’escalation dei conflitti nella regione.

Meloni ha specificato che per la prima volta le postazioni del contingente italiano impegnato in Unifil sono state colpite dall’esercito israeliano, un atto che ha definito inaccettabile e che ha personalmente sottolineato durante un colloquio con Netanyahu. Ha, tuttavia, riconosciuto che la violazione della risoluzione è stata perpetuata anche da Hezbollah, gruppo che ha militarizzato l’area di competenza di Unifil negli anni.

Dopo il suo intervento al Senato, Meloni ha confermato ai giornalisti la sua imminente visita in Libano, esprimendo la sua sincera preoccupazione per l’escalation in corso, nonostante gli sforzi della comunità internazionale e degli alleati per stabilizzare la situazione.

La premier ha sottolineato l’importanza di garantire la sicurezza dei soldati italiani e ha espresso solidarietà ai membri delle missioni internazionali, evidenziando l’impegno dell’Italia nel garantire stabilità nella regione. Le tensioni tra Italia e Israele sono in aumento, specialmente dopo gli attacchi alle basi Unifil, suscitando una reazione furiosa da parte di Meloni e del suo governo. La situazione rimane critica e richiede un’attenta gestione diplomatica.

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