sabato, Ottobre 5, 2024
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La sindrome delle gambe senza riposo potrebbe essere legata al nostro genoma



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Un gruppo di scienziati ha appena rivelato di aver scoperto diverse mutazioni in grado di alterare profondamente la qualità del nostro sonno, provocando uno dei disturbi più comuni del sistema nervoso centrale: la sindrome delle gambe senza riposo.

Queste mutazioni colpiscono 140 loci del nostro genoma, tre dei quali si trovano all’interno del cromosoma X. La scoperta è stata da poco pubblicata all’interno della rivista Nature Genetics, all’interno di un articolo che viene già considerato dagli esperti uno dei più grandi studi mai effettuati su questo argomento.

La sindrome delle gambe senza riposo colpisce più le donne che gli uomini e il 10% della popolazione statunitense. I suoi effetti possono sembrare trascurabili, ma possono degradare la qualità del sonno di chi ne è vittima, portandolo a subire un maggiore stress.

Essi sono un irrefrenabile bisogno di stendere o di muovere le gambe a letto, mentre si cerca di dormire, come una sensazione di bruciore che si può alleviare solamente contraendo e rilassando ripetutamente le articolazioni delle caviglie e delle ginocchia. Talvolta le persone colpite da questa patologie possono provare anche un profondo dolore, nel caso in cui vengano impossibilitati o si sforino di non muoversi.

“Comprendendo le basi genetiche di questa sindrome speriamo di trovare modi migliori per gestirla e curarla, migliorando potenzialmente la vita di molti milioni di persone colpite in tutto il mondo” ha dichiarato uno degli autori della ricerca, Steven Bell dell’Università di Cambridge.

Secondo alcune ricerche, questo disturbo è anche collegato a una maggiore predisposizione a soffrire di Parkinson e per questa ragione alcune soluzioni già trovate per questa patologia potrebbero risultare utili anche per alleviare i sintomi di questa sindrome. Tra queste però non c’è sicuramente il caffè, che potrebbe essere utile contro alcune malattie neurodegenerative.

Non tutte le sindromi che colpiscono il sistema nervoso centrale o il sonno sono però negative. La sindrome del sonno corto, per esempio, sembra avere gli effetti completamente opposti, portando le persone a dormire di meno e meglio rispetto alla media.



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