strage nuoro vicino roberto gleboni

Un nuovo particolare sulla strage avvenuta a Nuoro il 25 settembre emerge da un vicino di Roberto Gleboni, l’operaio 52enne responsabile della mattanza. La testimonianza di un uomo residente in una palazzina di via Ichnusa, vicino alla casa di Gleboni, chiarisce ulteriormente la dinamica degli eventi tragici. Questo testimone conosceva sia la famiglia colpita dalla tragedia sia Paolo Sanna, il vicino di casa di 69 anni ucciso da Gleboni.

Intervistato da Ilaria dalle Palle per “Pomeriggio Cinque”, il vicino ha raccontato di aver visitato la moglie e le figlie di Sanna, arrivate da Milano, nelle ore successive all’incidente. Questi dettagli suggeriscono che Sanna, dopo aver sentito gli spari, si fosse mosso per cercare di capire cosa stesse accadendo e fosse sceso per le scale, dove ha poi incrociato Gleboni armato. Il corpo di Sanna è stato trovato poco prima del pianerottolo del secondo piano, il che fa pensare che Gleboni possa averlo inseguito mentre cercava di fuggire.

Il vicino ha descritto Gleboni come una persona tranquilla, con cui però non aveva una vera amicizia, ma solo brevi conversazioni occasionali. Lo ricordava persino per un gesto di cortesia, in quanto Gleboni si era offerto di prestargli la propria auto dopo un tentato furto del suo fuoristrada. Riguardo a possibili tensioni tra Gleboni e Sanna, il testimone ha dichiarato di non essere a conoscenza di conflitti significativi, sebbene fosse a conoscenza di alcuni screzi tra i due, che riteneva non rilevanti.

Questi nuovi dettagli contribuiscono a districare la complessità della situazione, mentre l’indagine su questa tragica vicenda continua. La mattanza ha scosso profondamente la comunità di Nuoro, e la ricerca di risposte sui motivi che hanno spinto Gleboni a compiere un atto così violento è di grande importanza per tutti coloro che sono stati colpiti da questa tragedia.

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