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Le orche continuano a colpire le barche di passaggio, qual è la causa?

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Recentemente, un’imbarcazione è stata attaccata da un gruppo di orche al largo delle coste della Spagna, danneggiando il timone e lasciando l’equipaggio in balia delle onde vicino a Capo Finisterre.

Questo incidente non è isolato, ma si inserisce in un trend preoccupante: tra il 2020 e il 2024, sono stati riportati oltre 600 casi di interazioni tra orche e imbarcazioni nelle acque tra il Marocco, la Spagna e il Portogallo. Questi attacchi, che spesso prendono di mira piccole imbarcazioni a vela, hanno portato molti a interrogarsi sulle ragioni dietro questo comportamento insolito.

Fino ad ora, una delle teorie più accreditate per spiegare questi attacchi era che si trattasse di un comportamento appreso, magari originato da un’esperienza negativa di un’orca con un’imbarcazione. Tuttavia, il Bottlenose Dolphin Research Institute (BDRI) in Spagna ha recentemente proposto un’interpretazione alternativa: le orche potrebbero essere in fase di addestramento.

Le orche, conosciute anche come “velociraptor del mare” per la loro abilità nella caccia, sono predatori potenti e versatili, capaci di affrontare prede di grandi dimensioni, come il tonno rosso dell’Atlantico. Questi pesci, che possono raggiungere i 4 metri di lunghezza e pesare fino a 907 chilogrammi, sono una sfida non indifferente, richiedendo una notevole destrezza e coordinazione per essere catturati. Secondo il BDRI, è possibile che le orche stiano utilizzando le imbarcazioni come strumenti di allenamento per affinare le loro abilità di caccia.

Questa teoria si basa sull’osservazione che molti animali, tra cui i mammiferi marini, utilizzano il gioco come un mezzo per sviluppare e perfezionare le loro capacità cognitive e fisiche. Gli scontri tra le orche e le barche potrebbero quindi rappresentare una sorta di gioco (per gli animali), durante il quale le orche simulano tecniche di caccia, migliorano la coordinazione motoria e rafforzano le abilità necessarie per catturare prede complesse come il tonno rosso.

Le orche sono note per le loro strategie di caccia collaborative, che variano a seconda delle regioni e delle prede. Per esempio, nelle acque dell’Atlantico, sono state osservate mentre stancano i tonni rossi nuotando in cerchio attorno a loro, oppure approfittano delle reti da pesca lasciate dall’uomo per facilitare la cattura. Queste tattiche, che richiedono cooperazione e coordinazione tra i membri del gruppo, potrebbero essere esattamente il tipo di abilità che le orche stanno perfezionando quando interagiscono con le imbarcazioni.

Sebbene questa nuova teoria offra un’interessante prospettiva, gli scienziati sottolineano che sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere appieno le motivazioni dietro questi attacchi. Capire se le orche vedono davvero le barche come un’opportunità di addestramento potrebbe rivelarsi cruciale per proteggere sia la popolazione di orche, che è in pericolo, sia le imbarcazioni e le persone a bordo.

Questa ricerca, pubblicata nella rivista Ocean & Coastal Management, rappresenta un passo importante verso una maggiore comprensione delle interazioni tra orche e oggetti creati dall’uomo, offrendo spunti che potrebbero portare a misure di protezione più efficaci per entrambe le parti.

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