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La Sardegna sta vivendo un’emergenza sanitaria grave a causa della diffusione del virus della Blue Tongue, con oltre 850 focolai che minacciano gli allevamenti locali. Questa malattia infettiva, causata da un virus appartenente al genere Orbivirus, colpisce principalmente ovini e bovini, provocando enormi danni economici e preoccupazione tra gli allevatori dell’isola.

La Blue Tongue viene trasmessa principalmente tramite le zanzare infette del genere Culicoides, causando sintomi come febbre alta, ulcere orali, gonfiore del muso e della lingua, che assume un aspetto bluastro. Nei casi più gravi, si presentano anche difficoltà respiratorie e lesioni cutanee. La diagnosi si basa su metodi come esami sierologici e PCR, ma attualmente non esiste un cura specifica. Le strategie preventive includono l’uso di insetticidi e la vaccinazione, sebbene molte varianti del virus non siano coperte dai vaccini disponibili.

In Sardegna, i focolai sono concentrati principalmente nelle province di Nuoro, Oristano e Cagliari, con la provincia di Nuoro che registra il numero più alto di casi. La diffusione del sierotipo 3 del virus ha sorpreso allevatori e veterinari per la sua aggressività e rapidità di espansione, portando la situazione a livelli critici. Carmen Materazzo, esperta del settore, ha descritto la crisi come un “disastro”, evidenziando non solo il gran numero di animali morti, ma anche le gravi condizioni degli animali infetti. Inoltre, la risposta istituzionale è stata considerata inadeguata, con nessuna vaccinazione effettuata.

La Blue Tongue è una malattia endemica in molte zone del mondo e la sua diffusione in Europa, Italia compresa, è legata al traffico di insetti infetti. I cambiamenti climatici stanno, inoltre, favorendo la proliferazione delle zanzare, rendendo le regioni come la Sardegna particolarmente vulnerabili.

I danni economici per il settore zootecnico sardo sono rilevanti, con perdite stimate superiori a 5 milioni di euro. Gli allevatori affrontano la morte di molti animali, il calo della produzione e difficoltà nel commercio. Questo scenario preoccupa anche per la connessione tra cambiamenti climatici e diffusione di malattie infettive che potrebbero avere impatti diretti sulla salute umana. Urgenti sono le richieste di intervento da parte delle autorità sanitarie e agricole per prevenire ulteriori danni.

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