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Myrta Merlino, conduttrice di “Pomeriggio 5”, ha affrontato le critiche suscitate dalla trasmissione in diretta della confessione di Lorenzo Carbone, il quale ha ammesso di aver ucciso la madre, Loretta Levrini, trovata morta nella sua abitazione a Spezzano di Fiorano (Modena). In lacrime, Carbone ha dichiarato: “L’ho uccisa io”, e successivamente è stato arrestato dai carabinieri, che erano stati informati dalla trasmissione di Canale 5.

Intervistata dal “Corriere della Sera”, Myrta Merlino ha difeso la propria scelta di mandare in onda l’intervista, affermando che, sebbene le polemiche siano state intense, rifarebbe tutto senza esitazione. Ha sottolineato di aver proceduto seguendo due principi fondamentali: la propria coscienza e la professionalità giornalistica. “Le notizie si danno”, ha affermato la conduttrice, spiegando di aver tagliato i particolari più cruenti della confessione per non turbare sensibilità altrui, pur confermando che Carbone ha raccontato i fatti con lucidità.

Merlino ha anche fornito un retroscena sullo scoop, raccontando che ha ricevuto la telefonata del proprio inviato poche minuti prima di andare in diretta, dove le è stato comunicato che si trattava di “una cosa pazzesca”. Ha dichiarato di aver avuto poco tempo per decidere e che la sua priorità era assicurarsi che la trasmissione non danneggiasse l’indagine. In effetti, Carbone era ricercato quando ha rivelato la sua confessione.

Riguardo alla polemica sulla scelta di mandare in onda tale confessione, Merlino ha sostenuto: “Le scelte che fai fanno la differenza. Professionalmente sono stata rigorosa, avendo privilegiato la notizia. L’opinione pubblica ha diritto di sapere”. La conduttrice ha ribadito che l’informazione deve essere data, anche in situazioni delicate, a patto di considerare la responsabilità etica e il rispetto per tutti gli attori coinvolti.

Questa vicenda ha acceso un dibattito sull’etica giornalistica, sui limiti della cronaca in diretta e sulla sensibilità necessaria nell’affrontare temi così drammatici e complessi.

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