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Il 24° evento “Tutti a Scuola”, celebrato alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e del ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, si è svolto al Convitto Nazionale “Vittorio Emanuele II” di Cagliari. La cerimonia ha coinvolto studenti provenienti da diverse parti d’Italia e figure del mondo della musica, dello spettacolo, dello sport e della cultura. Durante l’incontro, alcuni istituti scolastici hanno presentato progetti culturali e attività creative.

Mattarella ha sottolineato l’importanza dell’impegno educativo come fondamentale per la vita della Repubblica, evidenziando che la qualità del sistema educativo influisce direttamente sul futuro della società. Ha rimarcato che le scuole devono ricevere le risorse e l’attenzione necessarie per svolgere il proprio compito; la scuola non è un’istituzione isolata, ma parte integrante della società, contribuendo al suo progresso.

Il presidente ha anche affrontato il tema del disagio giovanile, definito come una questione nazionale urgente che richiede un approccio serio e impegnato, lontano da superficialità e illusioni che le sole misure di sicurezza possano risolvere il problema. Ha inoltre evidenziato l’importanza della coesione sociale, sottolineando l’urgenza di ridurre le disparità territoriali che influiscono sui diritti di cittadinanza.

Mattarella ha ribadito che la scuola deve essere aperta al mondo e sostenuta da strutture adeguate per favorire l’inclusione sociale, integrando didattica tradizionale con attività artistiche, musicali e sportive. Ha evidenziato che molte scuole e aree hanno ancora una carenza di risorse.

Inoltre, il presidente ha invitato a sfruttare le opportunità offerte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per migliorare la sicurezza degli edifici scolastici e per fare della scuola un settore strategico. Ha sottolineato l’importanza dell’Europa come investitore nel futuro educativo.

Infine, Mattarella ha riconosciuto il lavoro di insegnanti e personale scolastico, spesso non adeguatamente retribuiti rispetto ad altri paesi europei, esortandoli ad essere consapevoli del valore del loro ruolo nella formazione dei cittadini e nel futuro dell’Italia. Ha concluso affermando che l’operato di questo personale, spesso non riconosciuto, è cruciale per il progresso della società.

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