martedì, Ottobre 1, 2024
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Mercati azionari chiusi per ponte pasquale



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Le principali Borse europee hanno iniziato il ponte di Pasqua, in quanto non scambiano nei giorni di oggi, venerdì 7 aprile Venerdì Santo e di lunedì 10 aprile Lunedì dell’Angelo. Sono rimasti chiusi quindi i listini di Parigi Francia, Francoforte Germania, Milano Italia, Londra Regno Unito, Madrid Spagna, Vienna Austria, Bruxelles Belgio, Amsterdam Paesi Bassi, solo per citare i principali.

Nessuna contrattazione nemmeno a Wall Street, che festeggia così il Venerdì Santo come un giorno rosso da calendario. Diversamente dall’Europa, la Borsa americana sarà però aperta lunedì 10 aprile. Si potrà conoscere così la reazione del mercato alla diffusione del fato odierno sul mercato del lavoro americano che ha mostrato una fase di rallentamento, nel mese di marzo, nonostante la serie di rialzi dei tassi da parte della Federal Reserve. E, secondo gli addetti ai lavori, il job report USA non ha portato abbastanza argomentazioni per i membri “più dovish” del FOMC per interrompere il processo di rialzo dei tassi di interesse.

In Asia, sono rimaste oggi chiuse le Borse di Hong Kong, Filippine, Nuova Zelanda, India, Singapore e Australia, mentre non c’è stata nessuna chiusura per gli indici cinesi e per la Borsa di Tokyo Giappone.

Oggi in Eurozona non ci sono stati dati di rilievo in agenda. L’unica indicazione è arrivata dalla Francia, dove il deficit delle partite correnti è sceso a francese, così come il disavanzo della bilancia commerciale.

Ieri, Philip Lane BCE ha evitato di esprimere un orientamento sulla riunione di maggio, ribadendo che l’esito sarà determinato dai dati. Tuttavia, ha ammesso che se le previsioni di marzo formulate prima delle crisi bancarie americane saranno confermate dai prossimi dati, un rialzo dei tassi il 4 maggio sarà appropriato.

La prossima settimana nell’area euro si prospetta povera di dati congiunturali rilevanti. Secondo gli analisti di Intesa Sanpaolo, la produzione industriale italiana è attesa in lieve recupero a febbraio dopo il calo del primo mese dell’anno. Le stime finali di inflazione di marzo in Germania e Francia dovrebbero confermare il rallentamento visto nella lettura preliminare. Per l’intera Eurozona a febbraio si dovrebbe registrare il secondo incremento consecutivo per la produzione industriale ma un calo delle vendite al dettaglio.

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