“Queste non sono tragedie, sono omissioni di soccorso. Ogni giorno nel Mediterraneo centinaia di persone vengono deliberatamente lasciate senza soccorsi in balia del mare. E ogni giorno donne, bambini e uomini muoiono davanti agli occhi delle autorità europee che dovrebbero intervenire. Sono a quanto pare incidenti di percorso calcolati, l’importante è che non raggiungano l’Europa e che le milizie libiche continuino a fare il loro lavoro con i nostri soldi”. A dirlo all’Adnkronos è Veronica Alfonsi, portavoce di Open Arms Italia dopo la morte di due bimbi di uno e due anni, che hanno perso la vita mentre su un barcone, insieme ad altre 36 persone stavano cercando di raggiungere le coste dell’Italia. Altre cinque persone sono ferite: una donna 25enne è stata intubata, le sue condizioni sono gravissime e in elisoccorso è stata trasferita a Palermo, insieme a un altro bimbo e a un uomo con ustioni alle gambe. Sulla vicenda la Procura di Agrigento ha aperto un fascicolo.
Il 26 ottobre Open Arms insieme ad altre 39 organizzazioni sarà in piazza a Roma per ribadire il proprio no al rinnovo del Memorandum Italia-Libia. “Il 2 novembre verranno rinnovati gli accordi Italia-Libia – aggiunge Alfonsi -, noi insieme a tutte le organizzazioni italiane del terzo settore saremo in piazza Esquilino il 26 ottobre per dire, ancora una volta, che quegli accordi sono illegittimi e violano i principi su cui si fonda la nostra Costituzione. Sarebbe bello vedere accanto a noi tanti cittadini e cittadine che credono in un’Europa diversa e in un Italia democratica che ha come priorità la difesa dei diritti umani e della vita”. (di Rossana Lo Castro)