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Migranti legali ispirati al modello canadese, la controproposta del Pd all’Albania di Meloni

Graziano Delrio, primo firmatario del ddl del PD per superare la legge Bossi-Fini, presenta una proposta per gestire l’immigrazione in maniera diversa, spostando la competenza dal Ministero dell’Interno al Ministero del Lavoro. Secondo Delrio, è necessario semplificare e allargare il permesso di soggiorno e spostare l’idea dell’immigrazione da un tema di ordine pubblico a una questione di crescita sociale. La proposta, articolata in sette articoli, mira a permettere ingressi legali nel paese, con un focus sul lavoro come elemento centrale per connettere domanda e offerta.

Delrio sottolinea l’importanza di governare l’immigrazione con una visione inclusiva, consapevole della crescente popolarità delle posizioni della destra in Europa, inclusa quella di Giorgia Meloni. La proposta prevede di garantire un ingresso legale in Italia attraverso liste verificate di persone in cerca di lavoro, ispirandosi ai modelli di paesi come il Canada. In questo modo, le forze sociali possono collaborare con il governo per facilitare canali di ingresso legali.

Inoltre, il ddl prevede che i lavoratori stranieri possano iscriversi in liste organizzate per nazionalità, tenendo conto della conoscenza della lingua e delle qualifiche professionali. L’ingresso nel mercato del lavoro si basa su richieste provenienti da enti locali, associazioni imprenditoriali e sindacali. La legge definisce anche i soggetti autorizzati a svolgere attività di intermediazione tra datori di lavoro italiani e cittadini stranieri.

Per quanto riguarda il permesso di soggiorno, questo deve essere richiesto al Comune entro ventiquattro ore dall’ingresso in Italia e la sua durata varia in base al contratto di lavoro. La proposta introduce anche la possibilità di un permesso di soggiorno per radicamento sociale per gli stranieri presenti nel territorio da almeno tre anni, favorendo l’integrazione e la stabilità.

In sintesi, il ddl del PD mira a creare un sistema di immigrazione più legale, semplice e sicuro, superando l’approccio securitario della Bossi-Fini e puntando all’inclusione e alla gestione attiva dei flussi migratori, con l’obiettivo di migliorare l’inserimento lavorativo degli stranieri in Italia.

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