rita dalla chiesa giulio andreotti

La recente intervista di Rita dalla Chiesa a Rai Tango ha suscitato una forte polemica politica. Rita, figlia del generale Carlo Alberto dalla Chiesa, assassinato a Palermo nel 1982, ha affermato che la morte del padre sarebbe stata un omicidio politico, insinuando un coinvolgimento del noto politico Giulio Andreotti. Sebbene non abbia mai menzionato esplicitamente Andreotti, le sue allusioni sono state chiare.

In un dialogo con la conduttrice Luisella Costamagna, Rita ha svelato che un politico, all’epoca dei fatti, aveva avvertito il padre dicendogli di fare attenzione a non opporsi alla sua corrente politica, poiché “chi lo ha fatto è sempre tornato in una bara”. Quando Costamagna ha nominato Andreotti, Rita è rimasta in silenzio, alimentando ulteriormente le speculazioni.

Le affermazioni di Rita dalla Chiesa hanno trovato risposta in diversi esponenti politici. Gianfranco Rotondi, presidente della DC, ha definito le dichiarazioni come “gravissime e indimostrabili”, accusando Rita di parlare ora che Andreotti non è più in vita e promettendo di tutelare la memoria del suo partito in modo legale. Anche Angelo Bonelli, di Avs, ha sottolineato la gravità delle parole di Rita, chiedendo che venga ascoltata dalla Commissione Parlamentare Antimafia.

Rita ha ribadito la sua posizione, affermando che è sempre stata convinta della natura politica dell’omicidio del padre, ma ha evitato di fare nomi fino ad ora per rispetto delle famiglie coinvolte. Ha fatto notare che Andreotti non partecipò ai funerali del generale, suggerendo che la sua assenza potrebbe indicare un’interferenza politica. Secondo Rita, la sua morte non fu semplicemente un affare di mafia, ma un atto politico volto a eliminare una potenziale minaccia per la corrente democristiana di quel tempo.

La dichiarazione di Rita dalla Chiesa riapre un dibattito su un episodio oscuro della storia italiana e sul rapporto tra mafia e politica, ponendo interrogativi su verità storiche non completamente risolte e sul ruolo dei politici nel periodo di tensione che caratterizzò l’Italia degli anni ’80. La testimonianza di Rita si inserisce in un contesto di revisione della memoria storica e di ricerca di giustizia per le vittime della mafia e della violenza politica.

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