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lunedì, Ottobre 14, 2024
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Modello replicabile di medicina complementare

Il modello di medicina complementare della Regione Toscana per la gestione integrata delle cure dei pazienti oncologici si distingue per la sua replicabilità e l’utilizzo di trattamenti a basso costo, come l’omeopatia e l’agopuntura. Queste terapie sono prive di effetti avversi, permettendo una buona integrazione senza interferire con le terapie farmacologiche tradizionali, il che le rende ben accolte dai medici oncologi. Elio Rossi, medico omeopata e responsabile del Centro Regionale per la Medicina Integrata della Toscana, sottolinea che questi trattamenti non affaticano i sistemi di depurazione del corpo, come il fegato e i reni, offrendo così un doppio vantaggio: efficacia e sicurezza.

Attualmente, il centro eroga annualmente circa 11-12 mila prestazioni a 2.300 pazienti oncologici, prevalentemente colpiti da tumore al seno e altre forme aggressive come il tumore al retto, al colon e al polmone. La Regione Toscana offre, da oltre un decennio, prestazioni di medicina complementare, inclusa l’omeopatia, in 19 ospedali. Queste terapie fungono da supporto all’attività oncologica, migliorando la qualità della vita dei pazienti e contribuendo alla riduzione degli effetti collaterali delle terapie tradizionali. Questo aiuto è fondamentale per mantenere i pazienti in trattamento, consentendo loro di seguire le dosi prescritte senza ridurle a causa di effetti indesiderati.

Rossi evidenzia la collaborazione avviata dieci anni fa con l’Istituto Toscano Tumori, oggi conosciuto come Ispro, sottolineando i benefici chiari che ne sono derivati. Durante la pandemia, nonostante le difficoltà di accesso agli ospedali, il numero dei pazienti che si rivolgevano ai servizi di medicina integrata non è diminuito, un segno della rilevanza dei trattamenti e della motivazione dei pazienti a proseguire la cura. Questo pone in evidenza l’importanza della medicina complementare nella gestione delle malattie oncologiche e il suo ruolo cruciale nel supporto ai pazienti e ai professionisti della salute. La soddisfazione dei pazienti rimane alta, ritagliando un significativo spazio per l’integrazione delle pratiche complementari nel panorama oncologico.

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