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Nel mirino: nuovo bersaglio per le cure

È stato identificato un nuovo potenziale bersaglio terapeutico per il mieloma multiplo, un long non coding RNA (lncRNA) che gioca un ruolo chiave nello sviluppo e nella progressione tumorale. Questa scoperta è frutto della collaborazione tra l’Università Magna Graecia di Catanzaro e lo Human Technopole di Milano, con il supporto della Fondazione Airc, e i risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica internazionale Blood.

Il mieloma multiplo è un tumore originato dalle plasmacellule del sistema immunitario, e nonostante i miglioramenti nelle nuove terapie, la prognosi della malattia rimane spesso sfavorevole. Negli ultimi anni, il ruolo dei lncRNA è diventato sempre più rilevante, ma la maggior parte di questi RNA e le loro funzioni nei tumori risultano ancora poco definite. In passato, i lncRNA erano considerati come DNA “spazzatura”, dato che non se ne conosceva l’utilità.

Grazie all’utilizzo di tecnologie avanzate di editing genomico e a complessi studi di validazione molecolare e biofisica, è stato scoperto un nuovo lncRNA, chiamato RP11-350G8.5, che è stato caratterizzato come oncogenico e un potenziale target per il trattamento del mieloma multiplo. Katia Grillone, ricercatrice presso l’Università Magna Graecia di Catanzaro, ha spiegato che è stato effettuato uno screening molecolare tramite la tecnologia Crispr-Cas9 per indagare il ruolo di 671 lncRNA nelle cellule di mieloma multiplo, sia sensibili che resistenti ai trattamenti.

Francesco Iorio, del centro di Biologia computazionale dello Human Technopole, ha descritto l’uso di un’innovativa analisi bioinformatica che ha permesso di integrare dati di laboratorio e clinici, identificando lncRNA essenziali per la crescita tumorale, espressi in modo significativo nelle cellule di mieloma e associati a una prognosi negativa. Colpire selettivamente questo RNA potrebbe causare tossicità nelle cellule cancerose, migliorare l’efficacia dei farmaci già in uso e attivare una risposta immunitaria anti-tumorale.

Pierfrancesco Tassone, coordinatore del gruppo di ricerca di Oncologia medica traslazionale, ha sottolineato che questa ricerca fornisce nuove informazioni su un aspetto dell’RNA considerato ancora oscuro nel genoma umano. I risultati potrebbero portare a nuove applicazioni cliniche e rappresentano un’importante scoperta nella ricerca di cure per il mieloma multiplo, segnando un contributo italiano significativo nel campo delle RNA therapeutics.

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