non crederete mai pianeta giove stato piatto v3 699734



non crederete mai pianeta giove stato piatto v3 699734

Recentemente, un’innovativa simulazione condotta dagli astrofisici Adam Fenton e Dimitris Stamatellos dell’Università di Central Lancashire ha mostrato che alcuni colossi del cosmo iniziano la loro storia non come sfere, ma assumendo una forma schiacciata, simile a un disco o a un pancake cosmico, una configurazione nota come sferoide oblato.

Mentre ruotano, questi protopianeti attraggono a sé materiale circostante, evolvendo gradualmente verso la forma sferica più familiare, ricordando le dimensioni maestose di Giove o la rotondità di una caramella. Questa scoperta getta nuova luce sui molteplici percorsi che possono portare alla creazione di un pianeta, all’interno del disco turbolento di polvere e gas che circonda una stella neonata.

Abbiamo studiato la formazione planetaria per lungo tempo, ma non ci eravamo mai interrogati sulla forma dei pianeti durante il loro sviluppo nelle simulazioni. Li avevamo sempre immaginati sferici” confessa Stamatellos, sottolineando la sorpresa di fronte alla rivelazione che i protopianeti si presentano come sferoidi oblunghi, sorprendentemente simili a degli smarties.

Nonostante l’esistenza di oltre 5.500 pianeti confermati nella Via Lattea, e molti di questi con possibili oceani, il processo esatto della loro formazione rimane oggetto di studio. La nascita di una stella da un addensamento in una vasta e densa nube di gas e polvere spaziale dà vita a un disco di materiale che alimenta la crescita stellare, lasciando i residui a formare il sistema planetario.

Per i giganti gassosi, si ipotizza un meccanismo di instabilità del disco, che vede frammenti del disco raffreddarsi rapidamente e condensarsi sotto l’effetto della gravità per formare pianeti. Il progetto computazionale di Fenton, che ha richiesto mezzo milione di ore CPU su un’infrastruttura di calcolo ad alte prestazioni nel Regno Unito, ha rivelato che i protopianeti gassosi assumono inizialmente una forma appiattita a causa della forza centrifuga, accumulando materiale prevalentemente ai poli piuttosto che all’equatore.



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