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Oltre 3 milioni di italiani con depressione, ma per 3 su 4 è una ‘fase passeggera’

La depressione rappresenta una patologia complessa che colpisce oltre 3,5 milioni di persone in Italia, con un aumento delle diagnosi del 30% negli ultimi anni. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha sottolineato che la depressione è la principale causa di disabilità nel mondo, prevedendo che entro il 2030 diventerà la malattia mentale più comune. Un’indagine condotta dall’istituto di ricerca Swg, in collaborazione con Johnson & Johnson Innovative Medicine, ha rivelato un quadro contrastante della consapevolezza degli italiani riguardo ai disturbi mentali, in particolare alla depressione.

Nonostante oltre la metà degli intervistati riconosca la depressione come una malattia reale, tre italiani su quattro la considerano un problema temporaneo, sottovalutandone la gravità. Molti pensano che distrarsi o modificare il proprio stile di vita sia sufficiente per affrontarla. Sebbene l’82% degli intervistati dichiari di conoscere i sintomi tipici della depressione, il 63% tende a rimandare la ricerca di aiuto, attendendo di capire se si tratta di una fase passeggera. Solo la metà delle persone ritiene sia necessario consultare un professionista della salute mentale in caso di sintomi depressivi, mentre il 35% pensa sia sufficiente parlare con amici o familiari.

Felicia Giagnotti, presidente della Fondazione Progetto Itaca, ha evidenziato come, nonostante un buon livello di consapevolezza, molti evitino il ricorso agli specialisti per paura dello stigma sociale. Inoltre, Andrea Fiorillo, professore di Psichiatria, ha avvertito che la depressione maggiore è spesso sottovalutata, nonostante le sue conseguenze devastanti sulla vita delle persone. Le cause della depressione sono molteplici e richiedono un approccio terapeutico integrato per garantire diagnosi precoci e accesso tempestivo a trattamenti efficaci.

Il 79% degli intervistati ha affermato di sentirsi spaventato dalla depressione, e quasi il 90% riconosce il suo impatto negativo sulle relazioni personali. Alessandra Baldini di Johnson & Johnson ha sottolineato la necessità di maggiore educazione e sensibilizzazione per affrontare questa malattia e ridurre lo stigma associato. L’88% degli intervistati ritiene che il termine “depressione” sia spesso usato in modo inadeguato, sottovalutandone la serietà. La priorità di Johnson & Johnson è garantire un accesso equo e tempestivo ai trattamenti per i pazienti affetti da depressione maggiore.

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